Corigliano Calabro, 24 aprile 2015 – Ai responsabili ed ai funzionari dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Corigliano Calabro ribadisco ciò che vado ripetendo da anni: in città ci conosciamo tutti. Il 15 maggio 2014 (Prot. N. 23275) la società Pag srl facente capo al sottoscritto ha presentato al Comune un progetto per la riconversione d’un vecchio fabbricato ubicato al centro della frazione Scalo ed insistente sulla cosiddetta “Piazza salotto”, e solo il 13 giugno 2014 (Prot. n. 28000) ci veniva notificata la nomina del Responsabile unico del procedimento amministrativo, notifica fuori termine a norma del Dpr 380/2001. Ma va bene così!
E soltanto il 23 dicembre 2014 (Prot. N. 60867) – a distanza di ben sette mesi contrariamente a quanto prevede la Legge, quindi con biblico ritardo – abbiamo ricevuto il primo atto attraverso il quale l’Ufficio urbanistico ci richiedeva una valanga di documenti integrativi al progetto, utilizzando una formula davvero singolare, vale a dire che quella stessa valanga di documenti non sarebbe stata atta ad ingenerare aspettative per il rilascio del permesso di costruire.
La trasparenza e la concretezza affinché pure a Corigliano Calabro si possa ottenere legalmente un permesso di costruire, esistono? Quali debbono essere gli atti attraverso i quali si riesca ad ottenere un diritto? Esistono tali atti, oppure ogni vola ne esce “una nuova”? E come mai talune pratiche presentate allo stesso Ufficio urbanistico nel gennaio 2015 in pochi mesi sono state già definite? Come sempre: figli e figliastri.
Le date da noi riportate, e confermate nel comunicato diffuso alla stampa da parte dell’amministrazione comunale unitamente ai responsabili ed ai funzionari dell’Ufficio urbanistico, lasciano seri dubbi sul dichiarato “corretto modus operandi in conformità delle leggi”. Alcuni tecnici dell’ufficio urbanistico, inoltre, sottoscrivono la relazione giustamente richiesta da parte del sindaco e dell’assessore sulla questione, ignorando con ogni probabilità tanto il nostro progetto quanto gli atti relativi e sottesi allo stesso. Un modus operandi davvero insolito. Il 3 aprile 2015 (Prot. N. 15745) la nostra società ha contestato la documentazione integrativa richiesta dall’Ufficio urbanistico perché ci si richiedeva l’assurdo, ovverosia dei nulla osta, delle relazioni e delle dichiarazioni che, invero ed invece, avrebbe dovuto richiedere lo stesso Ufficio urbanistico attraverso la piattaforma regionale “Sual” (giusto per citare alcuni documenti). E’ perciò infondato attribuire alla nostra società inadempienze attinenti la produzione di documentazione. Probabilmente i responsabili ed i funzionari dell’Ufficio urbanistico non leggono le carte, poiché noi abbiamo contestato le loro richieste attraverso la stessa nota del 3 aprile, perché di fornire tale documentazione non compete certamente a noi. Pertanto, è assolutamente infondata l’affermazione e la pubblica dichiarazione dei responsabili e dei funzionari dell’Ufficio urbanistico che noi avremmo espresso l’intenzione di trasmettere al Comune tale documentazione!
Dall’Ufficio urbanistico attendiamo ancora riscontro alla nostra nota dello scorso 3 aprile. Invitiamo il sindaco e l’assessore all’Urbanistica di recarsi presso l’Ufficio urbanistico del loro e del nostro Comune nei giorni di ricevimento. Per registrare in diretta, dopo lunghe attese, i “non ho letto le carte, ritorni la prossima settimana”. Poi si ritorna ed il funzionario non c’è, e così via da una settimana all’altra ora è oberato di lavoro, ora in missione, ora in malattia, ora finalmente ti riceve e ti chiede di ritornate “la prossima settimana, che guardiamo la sua pratica”. Il tempo passa, l’economia resta ferma, l’imprenditore non lavora e quella stessa burocrazia probabilmente sarà pure premiata a fine anno per la produttività!
Queste cose l’assessore all’Urbanistica – che è un ingegnere – le conosce per averle vissute in prima persona. E lei, sindaco?
Per la Pag srl, Aldo Algieri{jcomments off}