Stanchi, frustrati, arrabbiati e tanto spaventati. È questo il mix di emozioni che si respira da ieri tra noi genitori dell’IC Don Bosco di Cantinella. Non bastavano gli anni in cui i bambini si sono trovati ospiti, seppur in plessi appartenenti allo stesso Istituto Comprensivo, arrangiati nel vero senso della parola.
Prima in aule improvvisate alla meno peggio nel plesso delle scuole medie, poi nel plesso del Villaggio Frassa, e ora? Ora il nulla. Si perché il buon giorno di ieri mattina è stato uno dei peggiori, una delle paure più grandi di un genitore, parte del tetto di una delle aule è venuto giù. Fortunatamente il tutto è successo nelle ore in cui la scuola era chiusa, perché altrimenti a quest’ora staremmo utilizzando anche parole di cordoglio oltre quelle di rabbia. E si, la rabbia c’è, è tanta, ed è più che legittima. A cosa sono serviti anni di lotta, battaglie, dialoghi, confronti se poi ci si ritrova così? Con una scuola inaugurata da appena un anno, apparentemente a norma, ma che rispecchia ciò che è sempre successo negli anni, lavori fatti senza un criterio. Ma oltre il danno anche la beffe. Già, perché a 24 ore dal fatto, le famiglie non hanno ricevuto ancora comunicazione ufficiali da parte delle istituzioni. Nessuna ordinanza di chiusura, nessuna rassicurazione scritta sulla sicurezza delle altre aule, nessuna spiegazione su ciò che è accaduto, nessuna certezza che i lavori vengano rifatti e che siano rifatti a dovere. Il nulla. Il nulla che ci trasciniamo da anni e che pensavamo di aver lasciato alle spalle. Chiediamo di essere rispettati, chiediamo e pretendiamo (ed è anche legittimo) spiegazioni. Perché i lavori sono stati svolti così? Chi ha dato l’agibilità ad un istituto sapendo benissimo che quell’aula non è stata nemmeno toccata? Chi ci rassicura sul rientro dei bambini? E cosa più importante, quando pensate di comunicare la chiusura del plesso?
I Genitori dell’IC Don Bosco di Cantinella