Ecco perché è “saltato” il Consiglio comunale congiunto Corigliano-Rossano
Nei giorni scorsi, almeno per quanto gravita alla politica, si sono manifestate due ‘cose’, due passaggi politici che è bene analizzare e riassumere visto l’importanza che assumono nel quadro delle evoluzioni e delle dinamiche socio-politiche della nostra Città. La prima, delle due, è che nei giorni scorsi e precisamente per giorno 8 settembre 2014 era stato programmato e deciso, in pieno accordo dalle rispettive amministrazioni di Corigliano e di Rossano, la convocazione di un Consiglio comunale congiunto tra i due comuni che si sarebbe dovuto tenere qui, a Corigliano.
Ma ancora, per imprecisati motivi, giacché “nessuno” ci ha informati sulla questione, il Consiglio comunale non si è tenuto. La seconda cosa, cioè il secondo passaggio politico di cui si accennava in premessa, è stato che i consiglieri della Maggioranza consiliare che sostengono il sindaco Antoniotti hanno chiesto e avanzato, alla propria parte politica di riferimento, la ‘possibilità’ di candidare il proprio Primo cittadino alle elezioni per la Presidenza della Provincia che si dovrebbero tenere il prossimo 12 ottobre.
Ecco il vero motivo che ha fatto saltare il Consiglio comunale congiunto tra i due comuni che avrebbe dovuto convocare, visto gli accordi presi nell’ultimo Consiglio comunale congiunto tenutosi in quel di Rossano, il presidente del Consiglio comunale Pasquale Magno. Nessuno ancora lo ha detto ma la causa che ha fatto “saltare” il tavolo è stata propria la candidatura di Antoniotti.
Perché, questo? Per il semplice motivo che il sindaco Geraci che aveva proposto la propria candidatura (attraverso i Capigruppo della sua Maggioranza) alla presidenza della Provincia, che ricordiamolo viene eletto non più dai cittadini ma dai sindaci dei 153comuni della nostra provincia, e così avendo appreso della iniziativa dei consiglieri della vicina Rossano, difatti della candidatura pure di Antoniotti, ha fatto saltare il Consiglio comunale congiunto.
Nella giornata però il sindaco Antoniotti ha risposto alla proposta ricevuta dalla ‘sua’ Maggioranza declinando l’invito a candidarsi. E ha rifiutato di candidarsi perché, ha dichiarato, che vuole fare il Sindaco della sua Città a tempo pieno, anche perché una Citta’ dalle dimensioni di Rossano richiede un certo impegno e, dunque, non è riconciliabile con un altro gravoso impegno istituzionale come quello di “fare” il Presidente della Provincia. A stretto giro di posta ecco che arrivata la nota di Geraci, nella quale afferma che l’Unione tra i due Comuni è strategica e va perseguita, negando che il Consiglio comunale congiunto che si doveva tenere per il giorno 8 settembre sia saltato per qualche “disaccordo” con gli amministratori della Citta’ di Rossano.
Ora, alla luce di questi eventi, mi chiedo e chi chiedo: il comportamento politico tenuto dall’On. Geraci è quello di un amministratore che ama la propria Comunità? La risposta è evidente e viene dai fatti, ovverosia è un amministratore che guarda soltanto alla propria carriera politica. E qui abbiamo una caduta di stile del sindaco Geraci, che negli anni passati non si è perso un solo appuntamento elettorale, dato che è dal 1993 che si è sempre candidato a ogni possibile tornata elettorale. Infatti solo nei 5 anni che è stato deputato non si è candidato per nessuna carica. Ma questo per evidenti motivi: il ‘ruolo’ che ricopriva era incompatibile con qualsiasi altra carica.
Tuttavia la ‘differenza’ tra gli amministratori di Rossano e quelli di Corigliano è proprio questa, i primi si impegnano e profondono tutte le proprie energie per fare il bene della propria Comunità, i secondi non perdono occasione per occupare un’altra ‘poltrona’; e i risultati tra le due Città sono, ahinoi, sotto gli occhi di tutti.
Il Sindaco Geraci certamente non avrà nessuna chance di essere eletto alla Presidenza della Provincia, poiché non ha il sostegno politico di nessun partito, anche perché il suo riferimento politico ‘primo’, cioè l’ex Governatore Scopelliti è stato prima condannato a 6 anni di carcere e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici (e ancora si affaccia sulla “scena”, ci vuole proprio coraggio!), è stato dopo sonoramente bocciato dai calabresi alle ultime Elezioni europee e dunque ecco che Geraci con le sue vanagloriose speranze di conquistare altri privilegi politici (poiché considerato come sta amministrando la Città, cioè male, solo di questo si tratterebbe) può sperare veramente in poco.
Resta però la delusione di noi coriglianesi, questa sì, non fosse altro per come siamo in effetti poco considerati dal nostro Sindaco e dal potere politico, quasi fossimo alla stregua di quelle mucche da mungere ad ogni evenienza…o tornata elettorale dal proprio padrone. No. Questa della candidatura è un male che sta nel principio, a prescindere dal risultato e da ciò che si determinerà nei fatti; rappresenta verosimilmente un tentativo di ‘fuga’, una testimonianza di poco affetto per il proprio ruolo Istituzionale, del primo cittadino On. Giuseppe Geraci.
In un paese ‘normale’, cioè amministrato da politici seri e coerenti, da un Sindaco degno di questo nome e di questo ruolo preso atto della bocciatura del proprio ‘gesto’, un minuto dopo l’esito di quelle elezioni e di quel risultato, dovrebbe dimettersi. Ma trattandosi di Giuseppe Geraci, politico narcisista che ama la ‘poltrona’ più di qualsiasi altra cosa, dubitiamo che questo potrà accadere. Ma la serietà dello Stato, delle Istituzioni e, dunque, della Politica, in questo caso anche della Citta’ passa anche attraverso questi ‘gesti’ e questi atti. Peccato però che all’ipocrisia non c’è mai fine e il tempo non basta mai…