Oramai è diventata una scena usuale quella del Consiglio Comunale di Corigliano. IL DESERTO si potrebbe definire. Non importa il tema trattato. Non c’è un cittadino interessato. Anzi, pardon, all’ultimo Consiglio c’era un giornalista interessato che però ha seguito solo l’inizio dei lavori e gli interventi solo di alcuni Consiglieri Comunali di opposizione. Eppure proliferano le moltissime e giuste critiche sollevate all’Amministrazione e ai Consiglieri Comunali. Gli strumenti adottati tuttavia sono le “denunce” sul blog e gli articoli di giornali. Nulla di più. Nessuna partecipazione nei luoghi deputati ai dibattiti.
Si è vero il Consiglio Comunale non desta alcun interesse! L’oscurantismo adottato come scelta politica di questa Amministrazione che è stata sorda a qualunque forma di ripresa televisiva, persino, finanziata dai medesimi Consiglieri Comunali o da Associazioni presenti sul territorio. Complice anche della proprietà televisiva che ha scelto di utilizzarla per fini non pubblici ma privati. Mah!!
In ogni caso mette conto rilevare che la più alta forma di democrazia è la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica nei processi di formazione delle politiche locali capaci di incidere nei processi decisionali delle amministrazioni pubbliche. Si tratta di percorsi strutturati che consentono il confronto fra cittadini, amministratori e tecnici, con lo scopo di individuare i bisogni, definire le priorità di intervento, costruire decisioni condivise. Tra i possibili progetti di democrazia partecipativa vi sono i forum telematici deliberativi, per esprimere pareri e punti di vista su progetti di riqualificazione urbana, i piani di zona etc. e i bilanci partecipati. Tutti strumenti che potrebbero essere utilizzati dal nostro Comune.
E veniamo alla nota dolente.
Il bilancio di previsione del 2015 del Comune di Corigliano, che è il documento più importante nella vita di un ente, capace di influire sul vivere quotidiano dei cittadini, è non solo non partecipato ai cittadini ma neppure ai consiglieri comunali.
Questi hanno avuto modo di visionarlo con gli allegati e le relazioni del collegio dei revisori 36 ore prima del Consiglio Comunale.
E non importa niente a nessuno pur denunciandone i ritardi in Consiglio. Le uniche risposte ricevute dagli addetti è che non vi sono termini perentori.
Ma non c’entra la perentorietà c’entra invece la volontà di realizzare una forma di partecipazione dei rappresentanti dei cittadini e di loro stessi alla vita della città. Semplicemente.
Il Sindaco dovrebbe preoccuparsi di questo come priorità piuttosto che redarguire i Consiglieri o zittirli (Silenzio Sapia!!!) in pieno Consiglio, tanto da mortificarli nel loro ruolo già ampiamente mortificato.
E’ mortificante non individuare all’interno del bilancio i principi della chiarezza, trasparenza considerando che lo stesso è solo un insieme di numeri e basta!!
Sarebbe bastato che la relazione dell’Assessore fosse stata messa a disposizione dei Consiglieri e della città, una settimana prima del Consiglio, ed invitarli a fare delle osservazioni.