Non siamo ancora giunti ai fatidici 100 giorni di amministrazione ed il consenso di Flavio Stasi si è ridotto ad un lumicino. Tanti, troppi, gli errori del nostro ingegnere che continua imperterrito a combinarne una al giorno. Fatti gravi che tra non molto produrranno guasti irreparabili, senza via d’uscita. Gli stessi compagni di campagna elettorale iniziano a sfilarsi, uno dietro l’altro. Tra non molto è comprensibile ci sarà il fuggi fuggi, non riconoscendo più quel ragazzo carismatico che ora si presenta in veste di piccolo dittatore.
Lo stesso Gino Promenzio che ne aveva salvato il culo insieme a tutta la minoranza per ben due consigli comunali si rende conto che il suo Sindaco non ha l’intelligenza per afferrare il non detto. Il lasciato intendere. L’ABC della politica!
Fabio Buonofiglio che ne aveva salvaguardato la figura rivoluzionaria persino dedicandogli poesie e brani musicali sudamericani, fino all’altro giorno, lo boccia sonoramente.
Un po’ noi tutti cittadini restiamo attoniti, non comprendiamo affatto la visione politica di questo sindaco che, da maleducato. non riceve, così come si conviene, il generale Cotticelli, persona di grande responsabilità oggi in tema di Sanità e figura di alto profilo istituzionale.
L’arroganza del maleducato che attende un uomo delle Istituzioni, in una stanza grigia del municipio di Corigliano nel mentre al Castello a porte chiuse si festeggia uno dei tanti matrimoni a pagamento.
Ed è stato triste davvero incontrare il Generale Cotticelli smarrito dinanzi a quel cancello sbarrato. Noi siamo la città del Cor bonum. Questo ci resta.
Noi siamo la città della carità di Francesco.
Non siamo ad uso lasciare un uomo delle istituzioni in balia dello smarrimento.
Il segno del destino ha voluto che fossi io ad incontrarlo a riconoscerlo, ad accompagnarlo per la Città fino al Municipio, a togliere dall’impaccio un’amministrazione deficiente in tutti i sensi.
Un borgo che si è presentato al commissario gen. Cotticelli da solo, con il suo Castello con le sue vie ripide e scoscese che ben descrive il carmelitano Pugliese. Un testo che tutti noi dovremmo avere in casa. Magari farne dono agli uomini di Stato che ci fanno visita.
Noi siamo la città che ha dato i natali a Costantino Mortati, e non possiamo tacere o nascondere chi siamo.
La Costituzione è nata in quella via oggi dedicata a S. Francesco. Non dimentichiamo chi siamo! .
Questo ragazzo travestito da amministratore non ha idea della sensibilità delle persone. Lascia che la sua pantomima populista faccia ancora proseliti. Ma credo che da oggi la faccenda è abbastanza chiara. Non attenderemo altro e inizieremo a richiedere l’applicazione della legge Delrio sulle fusioni. Statuto comunale di riferimento del comune più grande, consiglio comunale entro la sede di Corigliano, Sede municipale quella della Città più popolosa.
E se qualcuno obietterà qualcosa allora è giunta l’ora di presidiare fisicamente il Municipio e richiamare il Prefetto Galeone a far rispettare la legge.
Noi siamo la Città dove è nata la Costituzione.
Non dimentichiamoci chi siamo, coriglianesi!
Presidente M. A. C.
CO-fondatore del comitato G. TOCCI.
Alfonso Pietro Caravetta