Tutto tranne il silenzio. Ed invece il segno distintivo di quest’amministrazione continua ad essere proprio il silenzio. Ci avviamo, nel silenzio dell’amministrazione, alla chiusura del Giudice di Pace. Abbiamo, nel silenzio dell’amministrazione, assistito a tutta la trafila della gestione dei rifiuti all’interno del Porto. Sempre in silenzio, oggi, ci prepariamo all’apertura di una stagione estiva.
Ci ritroviamo con un lungomare che appare come un unico cantiere e questo ci dovrebbe far interrogare su come sono stati gestiti tempi e modi per tali lavori. Ci ritroviamo una Piazzetta Portofino deturpata ed anche qui non si capisce come e perché si sia arrivati a quel punto. Ci ritroviamo, soprattutto, con l’assenza, almeno fino ad oggi, di una programmazione estiva da parte dell’amministrazione comunale.
Potrà sembrare poca cosa ma, per un centro che vive anche di turismo, ciò è alquanto preoccupante.
Ogni comune della Calabria, che sia sul mare o in montagna, riesce, tra mille difficoltà e mille problemi economici, a mettere in piedi un calendario che dia, per lo meno, l’impressione che la stagione estiva non sia “un incidente di percorso”. Ma noi no… Corigliano, anche in questo, riesce a distinguersi.
E questa distinzione, ironia della sorte, si verifica nella stagione che vede l’introduzione della tassa di soggiorno a carico dei turisti che scelgono, forse ignari, la nostra città come luogo di villeggiatura.
Siamo ben consci delle difficoltà economiche che attraversa l’ente comunale, così come siamo consapevoli che il rischio dissesto è tutt’altro che un ricordo. Ma questo non può essere una giustificazione ad un silenzio che è avvilente. Non è corretto, in primo luogo, verso chi, tra mille sacrifici, opera nel turismo; non è corretto nemmeno verso il turista che merita un minimo d’attenzione, E non si parla di mega concerti, fatti in città solo per merito dell’Ente provinciale, ma di piccole cose magari solo buone a dire “ci abbiamo provato”: una sagra, un concertino con i tanti gruppi locali, un paio di mostre messe su con artisti locali.
Quello che rimane alla nostra città è, per fortuna, la settimana della fotografia, che non è frutto del lavoro dell’amministrazione, e qualche altra iniziativa privata – una mostra canina e un festival jazz al castello ducale e poco altro – che andrebbero per lo meno promosse in maniera più massiccia (per la serie: gli altri lavorano… ed io mi prendo un poco di merito).
Eppure, e questo rende ancora più amaro il silenzio, l’assessore Ceo aveva partorito una serie d’iniziative a costo zero che facevano ben sperare, mi riferisco alla partecipazione ad alcune trasmissioni televisive. Non si può credere che ora, quella frizzante inventiva, sia sparita.
Oppure dobbiamo pensare che è semplicemente stato deciso che la vocazione turistica di questa città non vada stimolata? Ma, allora, dovremmo chiederci: qual è la vocazione di questa città? Qual è il campo d’eccellenza che l’amministrazione comunale vuole stimolare? Tutto andrebbe bene rispetto ad un silenzio che sa tanto di resa incondizionata all’avversa sfortuna. E, se qualcuno si è arreso…beh… abbia il buon gusto di passare la mano. La “depressione amministrativa” non è cosa che non abbia una cura.