L’indecenza politica di una classe dirigente: questa la “normalità” tutta coriglianese
Che Corigliano non è una Città normale e, questo ahinoi, per una molteplicità di motivi che trovano riscontro nella realtà di tutti i giorni, la stessa che la nostra Comunità vive sulla propria pelle con una serie di disagi, disservizi e anomalie varie che si presentano, paradossalmente, in maniera sistematica. In un paese normale infatti le “porcherie” che succedono a Corigliano non sarebbero tollerate o, perlomeno, non passerebbero come se niente fosse, tranquillamente, senza alcuna conseguenza.
Ho letto in questa sede, sul Blog, l’articolo, a firma del dott. Fabio Buonofiglio a proposito del matrimonio civile annullato perchè celebrato in maniera irrituale, in maniera impropria, in maniera illegale, in maniera illegittima, cioè senza rispettare i crismi e la prassi di legge: ovvero “fuori” dalla sede Istituzionale appropriata, ovvero fuori dal Municipio, in aperta campagna. Ebbene tutto questo mi lascia sgomento; tutto questo è incredibile. Come sia possibile interpretare il ruolo istituzionale e la funzione che da essa deriva con così tanta leggerezza, superficialità, quasi in maniera “privatistica”?!
Eppure nessuno dice niente, nessuno degli amministratori, degli altri rappresentanti Istituzionali ha fiatato: nessuna considerazione, tutto normale, anche se tutto in realtà è fuori dal normale, di una gravità assoluta e senza precedenti storici.
In un paese civile dove chi amministra avverte sulle proprie spalle il peso delle responsabilità per il ruolo ricoperto (in questo caso di vice sindaco e di assessore con una pluralità quasi sterminata di deleghe, tra le quali anche quella alla legalità), constatato il grave atto compiuto, e a danno dell’immagine della stessa Istituzione che esso ricopre e in generale di tutto l’Ente Comune, per non parlare poi del nuocimento causato con l’annullamnto dell’atto pubblico ai diretti interessati, avvrebbe dovuto immediatamente rassegnare le proprie dimissioni dall’incarico. E questo anche perché, il nostro vice sindaco, non è nuovo a questo modo sui generis di intendere l’Istituzione che rappresenta, infatti, già qualche mese fa, sempre sui giornali locali era uscito lo scandalo della concessione di un certificato di residenza senza che l’interessato avesse i requisiti normativi richiesti, in quanto la casa dove era attestata la nuova residenza era inesistente. Però anche quella volta tutto filò via così, silenziosamente, come se nulla fosse accaduto, tutto normale. Della serie: tanto siamo a Corigliano…
E tutto “normale” venne considerato anche il fatto poi smentito, poi rilanciato, poi giustificato, poi corretto, poi sminuito che riguardava il sindaco Geraci, ovvero di alcuni magazzini di proprietà della moglie affittati a dei marocchini. E qui il “fatto” che s’impone non è il fatto in sé, non è la legalità o meno del “tutto”, bensì il principio, l’esempio: una questione etica! Un amministratore deve essere per i suoi cittadini un modello da imitare e da seguire. Ma da noi, a Corigliano, tutto è “diverso”, tutto è un caso a sé…
Allora ecco, per ritornare alla questione, se le cose stanno così, se tutto è normale sempre e comunque, di cosa ci si dovrebbe meravigliare più? Se succede quello che pare essere successo e che tutti dicono essere vero (questo come altri fatti ancora del passato, alcuni anche molto eclatanti) di cosa dovremmo stupirci più? Cosa vi aspettate cittadini miei: forse che il Sindaco chiarisca la questione? o forse che il vice sindaco prenda atto di avere offeso, con questo atto, sempre che sia vero, la stessa Istituzione che egli rappresenta e quindi un’intera Città che un’altra volta ha fatto “notiziaccia” vedendosi nuovamente ridicolizzata?
Io da Cittadino che rispetta se stesso e lo spirito urbano della comunità in cui vive; che ama il lavoro che ogni mattina onestamente e con scrupolo di coscienza, con sacrificio, si appresta a fare; che osserva le regole scrupolosamente; che rispetta il prossimo come se fosse me stesso: mi aspetterei, questo in generale, da chi ricopre un ruolo pubblico e viene meno non alla regola di diritto ma allo spirito che dovrebbe animarlo, dando vita a gesti e atteggiamenti istituzionali errati e censurabili, o che semplicemente sono venuti meno al buon senso comune, delle scuse ufficiali a tutta la cittadinanza.
In un altro paese sarebbe sorto uno scandalo. Il Sindaco avrebbe dovuto chiedere subito le dimissioni del suo Vice e assessore protagonista del misfatto. Invece , considerato che ormai il ‘fattaccio’ è successo già diversi giorni fa, tutto tace, tutto è stato “archiviato” silenziosamente. D’altronde questa Amministrazione comunale fa tutto silenziosamente, anche le scelte cruciali li prende in maniera verticistica, senza confrontarsi e dire niente a nessuno. In altre realtà i cittadini sono partecipi, attivamente, alla vita pubblica e sociale del proprio comune, perché coinvolti dai loro rappresentanti istituzionali, invece qui, da noi, è meglio che tutti se ne stiano buoni buoni nella casuccia propria… come dire: a governare c’è già chi ci pensa. Peccato però che i risultati sono quelli che sono, cioè solo macerie. Ma questo implicitamente, silenziosamente, è il messaggio.