La navigabilità del fiume Crati può essere una idea interessante, ma per attuarla è necessario non dimenticare i problemi legati al dissesto idrogeologico di quei territori che il fiume attraversa. E’ l’imprenditore coriglianese, Pietro Meligeni, ad intervenire su un argomento che, per sua stessa ammissione, aveva già sottoposto anni fa ai presidenti della Regione che si sono susseguiti nel tempo da Chiaravalloti a Loiero per finire a Scopelliti,
ma in ciò coinvolgendo anche l’attuale presidente della provincia Oliverio. “Il fiume Crati navigabile come la Senna – afferma Meligeni – non è fantasia. Tutto ciò potrebbe trovare pratica attuazione ma a patto che vengano effettuati degli interventi. Mi spiego meglio. Partendo dalla riqualificazione del fiume – afferma Meligeni – bisogna mettere in sicurezza tutta la piana di Sibari proprio dal punto di vista idrogeologico, tenuto conto della fragilità che questo territorio sta mostrando. Altra questione che vorrei sottoporre a chi vorrà mettere in atto questo progetto è che lo stesso deve riguardante tutto il flusso del fiume Crati, partendo da Cosenza per finire al mare di Sibari, ponendo particolare attenzione all’aspetto paesaggistico senza turbare il letto del fiume, che però deve essere bonificato, mentre dovrà essere approntato un progetto di urbanizzazione adeguato ai tempi. Effettuati questi interventi si renderebbe navigabile il fiume con barche e piccoli battelli, e vista l’ampiezza del percorso tutto ciò finirebbe con rivalutare dal punto di vista naturalistico e paesaggistico la piana di Sibari e tutti i centri limitrofi. Appare superfluo aggiungere che una volta realizzato tutto ciò si creerebbe nuova occupazione, soprattutto in questa fase di grave crisi occupazionale. Il progetto dovrebbe interessare anche il fiume Busento e l’intera valle del Crati”.
Giacinto De Pasquale