Con il ritorno alla gestione ordinaria della città, il PD sente il dovere di sollecitare l’amministrazione a far fronte alle numerose difficoltà esistenti nel nostro ospedale cittadino. Siamo consapevoli delle tensioni e delle difficoltà sempre più stringenti in cui versa l’intero sistema sanitario calabrese ma non vorremmo che questo diventi un alibi o una giustificazione a tutto quanto succede in merito alla questione.
In questi mesi si è proceduto ad una riorganizzazione della rete ospedaliera con l’ambizione di offrire alla comunità servizi più efficienti e più adeguati ma, ancora oggi, registriamo con preoccupazione che l’intero complesso di riorganizzazione dello spoc Corigliano-Rossano è avvenuto con inaccettabile strabismo.
Infatti, servizi e divisioni del presidio ospedaliero di Corigliano sono stati allocati, al di là di quanto previsto dallo stesso decreto commissariale, nel vicino presidio di Rossano, mentre divisioni e servizi, che nel Decreto 106 del 2011 erano stati assegnati al presidio di Corigliano, ancora non riescono ad avere alcuna attivazione.
A tale situazione è intollerabile sentirsi sempre rispondere che persiste un’emergenza di disponibilità di personale medico ed infermieristico, poiché non solo tale necessità era assai prevedibile ma anche perché le stesse riorganizzazioni avvenute sul territorio dell’intera provincia avrebbero potuto consentire l’utilizzo delle risorse umane necessarie.
Alcune decisioni della direzione generale dell’ASP sono inaccettabili quali, per esempio, l’annosa vicenda di neurologia chiusa per oltre un anno, poi riaperta a singhiozzo, poi riaccorpata.
L’intero sistema dei servizi all’interno del presidio ospedaliero va riconsiderato alla luce del dato incontestabile che, ad esempio, la divisione del reparto di chirurgia rappresenta una delle divisioni più produttive dell’intera sanità calabrese per qualità e quantità, nonostante ancora non si sia proceduto al completamento della divisione stessa.
A tal proposito vorremmo sottolineare come il buon funzionamento di una divisione chirurgica tra le prime cose di cui ha bisogno è la disponibilità immediata di tutti i servizi diagnostici come il laboratorio di analisi, la radiologia e una sala operatoria con presenza adeguata di personale: basterebbero poche unità operative in più per ridurre le liste d’attesa e rendere ancora più produttiva la divisione stessa.
Così come la divisione materna infantile, che per numero di nascite ha nel nostro presidio ospedaliero una delle incidenze maggiori rispetto a tutti gli altri presidi ospedalieri calabresi, va anch’esso completato di tutte le funzioni previste e delle relative risorse di personale.
Lo stesso pronto soccorso è fortemente depotenziato rispetto al fabbisogno che si riversa sul nostro territorio.
Questo, se pur sintetico, è il quadro attuale del nostro ospedale cittadino, sebbene proprio in questi giorni il Commissario regionale sia stato diffidato a predisporre entro il prossimo 10 settembre il nuovo piano sanitario 2013/15 e sia tutt’ora in itinere il procedimento per attivare l’assunzione di nuovo personale in deroga ai sensi del Decreto Balduzzi.
Chiediamo al Sindaco della nostra città quali iniziative intende assumere nei confronti dell’ASP e dello stesso Commissario per dare risposte concrete alle emergenze che investono il nostro ospedale, tenendo ben presente quanto promesso in modo roboante anche di recente minacciando fuoco e fiamme per la risoluzione del problema ma, ancor oggi, non si vedono né fuoco e né fiamme!
Partito Democratico