Ricorre il prossimo martedì, 31 gennaio, la festività di San Giovanni Bosco, fondatore della Congregazione dei Salesiani nel 1859 e punto di riferimento della gioventù.
Una data storica che verrà opportunamente celebrata anche dall’Opera Salesiana cittadina presso l’Oratorio di via Provinciale, in Corigliano Scalo, centro d’aggregazione per ragazze e ragazzi del territorio.
L’occasione è propizia per rinnovare, ancora una volta, sentimenti di gratitudine nei confronti della Famiglia Salesiana per la sua preziosa presenza in loco: modello educativo e formativo, palestra di vita per le nuove generazioni, simbolo d’amicizia e crescita umana e culturale.
È qui, da adolescente, nell’Oratorio Salesiano, oltre che nel Centro Studi “Il Seme” di Don Vincenzo Longo, che ho mosso i primi passi come giornalista, curando, con altri amici, un giornalino sulle attività promosse in sede, e redigendo i comunicati stampa, sotto l’attenta guida di don Mario Delpiano e don Francesco Gobbin. È sempre qui che ho conosciuto, incontrato e apprezzato l’impegno profuso da tanti volontari e da molte famiglie, profondamente aderenti alla missione salesiana e radicate sul territorio. Nell’Oratorio Salesiano, poi, ho anche svolto, per alcune edizioni, il ruolo come animatore di “Estate Ragazzi”: un’esperienza entusiasmante ed indimenticabile.
Ricordi indelebili nella mente e nel cuore, che riaffiorano in occasioni liete come quella del prossimo 31 gennaio. Una data importante, unitamente a quella, analogamente storica, del 10 ottobre 1994, giorno dell’arrivo di don Mario Delpiano e don Francesco Gobbin, che si stabilirono come sede provvisoria presso la Parrocchia di Sant’Antonio nel centro storico di Corigliano, iniziando a fare vita comune insieme al parroco diocesano ed a collaborare nella pastorale giovanile della zona, riscuotendo fin da subito stima e simpatia nella comunità coriglianese per il loro quotidiano operato.
Da allora, la Famiglia Salesiana è un punto di riferimento a dir poco importante per il tessuto sociale cittadino, grazie alla presenza di religiosi nonché di animatori, educatori, tantissimi bambini e ragazzi. “La Casa dei Giovani” è stata inaugurata il 25 maggio 1997 e rappresenta il segno tangibile di una presenza aperta sul territorio e nella Chiesa locale da parte dei Salesiani di don Bosco. Dapprima un piccolo Oratorio nel centro storico, con attenzione privilegiata alla gioventù, specie i minori a rischio di devianza e coinvolgimento in attività criminose. Poi, dal ‘94 al ’97, si procedette alla progettazione e alla realizzazione del nuovo Oratorio Centro Giovanile di via Provinciale che diverrà “la Casa dei giovani”, a Corigliano Scalo, punto strategico sia dal punto di vista geografico per l’intero comune, sia dal punto di vista aggregativo. Struttura non a caso dedicata alla figura e alla memoria di Padre Albino Campilongo, sacerdote salesiano che ha operato tra gli anni ‘80 e ‘90 nella Diocesi di Rossano e che con la sua azione ha promosso un ampio movimento di aggregazione giovanile denominato “Orizzonti giovani”, sviluppatosi particolarmente sulla città di Corigliano, dal quale è sorto prima il gruppo di Cooperatori Salesiani e poi anche il movimento di gente, famiglie e giovani che hanno operato per l’arrivo dei Salesiani nella città e la creazione di un Centro per i giovani.
Oggi, questa straordinaria storia prosegue, con la preziosa presenza di don Natalino Carandente e don Raffaele Napolitano. Una ‘avventura’ umana e formativa che continuo a seguire, da cittadino e giornalista, con medesimo interesse e partecipazione.
È giusto e doveroso ricordare tali avvenimenti poiché, se positivi come in questo caso, hanno contribuito, e continuano tuttora a farlo, nel solco dell’edificazione di una società più umana, fondata su valori e messaggi di pace e di speranza che occorre sempre più tutelare e veicolare.
FABIO PISTOIA