“Annunziamo con piacere che oggi ha cominciato le operazioni la Banca privata costituita in Corigliano da società di tre, in corrispondenza con banche maggiori fuori che l’alimentano di capitali, col risconto degli effetti cambiari. Essa fa prestiti con cambiali, avallate però da persone d’indiscutibile solvibilità, per qualunque cifra. Il saggio dell’interesse annuo fissato per ora è di 7% per le somme maggiori a lire 6 mila; e per le somme minori è del 8%”.
Esordiva così “Il Popolano”, storico giornale di cronaca cittadina, nel n. 3 del 15 febbraio 1884, nell’annunciare una positiva quanto importante notizia: la nascita della prima Banca a Corigliano Calabro. La cosiddetta “Banca Tocci & C.”, destinata a cambiare in modo tangibile l’evoluzione del territorio e il suo assetto sociale ed economico. Tale avvenimento è riportato anche sul sito di storia locale www.coriglianocal.it curato, con la competenza e la passione di sempre, dal professore Giovanni Scorzafave.
“Si può estinguere il prestito – si leggeva ancora sulle colonne de “Il Popolano” – anche nell’anno con rate trimestrali – ciò che è un grande vantaggio – ritirando ogni tre mesi la cambiale e pagando un quarto, in casi eccezionali anche meno, del capitale maturato. L’ufficio è sito in Strada Principe Umberto n. 51. Si possono dirigere le domande anche per posta al rappresentante della Ditta Sig. Tocci e C. – con queste semplici indicazioni – Occorrendo, nel prossimo numero, dare altri chiarimenti”.
È sempre “Il Popolano”, questa volta nel n. 4 del 3 marzo 1884, ha fornire preziosi dettagli sull’iniziativa: “Dobbiamo alla solerzia dell’On. Signor Tocci e dei Sigg. Eugenio Spezzano e Giacomo Garetti la istituzione di una banca privata, che ha già cominciato a fare operazioni in questa città. Facciamo, per ora, di un’Agenzia di affari e di prestiti a pegno, di grande utilità. Chi sa che anche qui l’usura avea messo sue radici, pagandosi perfino l’interesse del 2 e, talvolta, del tre per cento al mese su somme mutuate, non può non applaudire all’opera nuova. Certo, la banca suddetta è destinata a dare un gran colpo all’usura e a migliorare, in genere, la condizione de’ cittadini, che, con molta facilità e a mite interesse (7 od 8 % all’anno), trovano il danaro bisognevole per la coltura de’ loro campi, per le loro industrie, e per le scadenze commerciali. Col tempo, se ne vedrà meglio il beneficio; perché le cose nuove, per ottime che siano, lasciano sempre a desiderare qualcosa per la piena applicazione”. (Successivamente il giornale farà una rettifica all’articolo, dichiarando che non si trattava di un’Agenzia dei pegni).
Esattamente nel febbraio di 135 anni fa, pertanto, si registrava in città una così significativa novità per la comunità locale. Una lacuna, quella della presenza di un istituto di credito, che veniva dunque colmata, portando beneficio all’intero territorio. Anche i comuni albanesi, difatti, s’avvantaggiarono di tale presenza, accrescendo la centralità e il ruolo strategico di Corigliano Calabro nella provincia cosentina.
Fabio Pistoia