Ho conosciuto il commendatore Aversente in una fresca serata del settembre del 1978 allorquando insieme all’indimenticato mastro Serafino Corrado, su “incarico” di mio padre, venne con me a Schiavonea su viale Salerno dove Aversente aveva una rivendita di automobili. Mi consigliò di comprare una A112 usata e con mastro Serafino andammo a provarla. Mastro Serafino, grande meccanico, mi disse puoi prenderla è buona. Da allora sono trascorsi quasi 40 anni ma quel primo incontro con Giorgio Aversente rimane una traccia indelebile nei miei pensieri.
Nel corso degli anni abbiamo avuto varie frequentazioni, lui veniva spesso in montagna da noi all’Hotel “Il Cerro”, ma fu all’inizio degli anni 90 che le nostre frequentazioni si infittirono. Insieme al carissimo Aldo Salatino, Giorgio avviò un progetto rivoluzionario per quei tempi, aprire una radio (Radio Green) ed una Tv (Tele A1). Erano gli ultimi giorni di un freddissimo dicembre del 1991 allorquando Giorgio ed Aldo vollero coinvolgermi in quella fantastica avventura. Ed è stato in quei frangenti che ho avuto modo di apprezzare la umanità, la lungimiranza, la tenacia e il grande senso del dovere di Giorgio Aversente. “Don Giacì – un giorno mi disse Giorgio – dobbiamo conquistare la Calabria, perché abbiamo un mezzo potentissimo. Adesso tocca a voi, da parte mia avrete tutto l’appoggio necessario”. Con l’allora direttore responsabile Ernesto Paura partimmo in questa fantastica avventura. Tele A1 ancora esiste grazie allo spirito di abnegazione della figlia del commendatore Aversente, Anna, che pur tra mille difficoltà la tiene in vita. Dal 1992 al 1998 sono stati anni di intenso lavoro, di intensa collaborazione nel corso dei quali ho avuto la fortuna di poter utilizzare un mezzo potente come la televisione. E’ inutile qui parlare di sacrifici, ma con Aldo Salatino, Rocco Logozzo, Raffaele Corrado, Franco Benincasa e tanti altri abbiamo fatto una esperienza per la quale devo ringraziare Giorgio Aversente. Non vorrei cadere nella retorica anche perché il commendatore non la gradirebbe, però con Giorgio va via un modo di fare imprenditoria qui a Corigliano che non ho notato in altri, mi auguro di sbagliarmi, ma credetemi l’ecletticità, la lungimiranza ed il coraggio di Aversente non ho avuto modo di constatarli in altri imprenditori coriglianesi. Partendo dalle macchine, che erano la base solida dei suoi affari, per passare all’agricoltura, alla cura dell’ambiente, ai mass media per finire con la ristorazione ed il resort. Questa è la poliedricità dell’uomo, questa è la grande forza di volontà imprenditoriale di Giorgio Aversente. E’ chiaro con tutti i pregi ed i difetti dell’essere umano, però Giorgio Aversente ora che ci ha prematuramente lasciati, lascia delle tracce ben consolidate di imprenditorialità. Dal 2006 aveva anche intrapreso l’esperienza politica. Devo ammettere che mi sono fortemente sorpreso, anche perché nel 1994 allorquando Silvio Berlusconi stava lanciando il progetto “Forza Italia” giunse qui da Roma un suo emissario, ciò per spiegare qual’era la nomea che negli ambienti che contano si era creata Giorgio Aversente. Ricordo che Giorgio fu molto combattuto se scendere in campo oppure no, alla fine preferì tenersi lontano dalla politica. Poi, come detto, nel 2006 la formazione del Movimento Un Volto nuovo per Corigliano. Combattè come il suo solito sia nella consiliatura De Rosis che in quella Straface. Si presentò anche alle elezioni del 2013 venne eletto. Ma quest’ultima esperienza lo ha visto sempre più distaccarsi da quell’ambiente che, secondo noi, non si addiceva per un personaggio sano, schietto e leale come Giorgio Aversente. Quella foto pubblicata oggi anche dal blog gliela ho scattata il giorno dell’insediamento dell’attuale consiliatura Geraci, e ricordo che in quel caldissimo pomeriggio di giugno del 2013 mi disse: “Don Giacì questa volta sono rimasto deluso dal voto dei coriglianesi. Francamente mi aspettavo di più. Purtroppo Corigliano non ha capito il mio messaggio”. Anche in campo politico ha condotto le sue battaglie: ricordo il mercato ortofrutticolo all’ingrosso, il mercato del contadino giusto per citarne due. La sua vita si è fermata una notte di giugno del 2017 in un ospedale di Treviso, dopo 74 anni, dei quali almeno 64 di lavoro, di dinamismo, di altruismo, e di tanta voglia di migliorarsi e di dare un fattivo contributo a questo territorio. Io che ho avuto la fortuna di conoscerlo e di condividere con lui una piccolissima parte del suo cammino terreno, ricorderò l’uomo, l’amico, l’imprenditore. Non solo Corigliano ma l’intero territorio perdono una fucina d’idee ed un vulcano di attività. Credo che per tutti noi, e non solo per la tua cara famiglia, sei andato via troppo presto. Adesso che sei lassù ricordati di noi che con tutti i nostri pregi e difetti ti abbiamo voluto bene. Grazie per le opportunità che hai offerto a me e a tanti altri giovani di questo martoriato territorio che sperano di poter incontrare, anche presto, un altro Giorgio Aversente. Che la terra ti sia lieve caro commendatore.