Azioni dirette sia nei confronti del territorio che dei cittadini interessati dagli eventi alluvionali che, purtroppo, con una certa frequenza stanno interessando tutta l’Italia. Sono quelle che ha messo a punto il deputato calabrese del Movimento 5 Stelle, Paolo Parentela, il quale prende spunto da quanto avvenuto lo scorso mese di agosto tra Corigliano e Rossano, ma anche di recente nel reggino, alla proposta aderisce pienamente anche il consigliere comunale coriglianese del movimento, Francesco Sapia.
Per l’esponente pentastellato le direttici su cui il governo nazionale deve porre attenzione sono diverse, vediamole più nello specifico. Innanzitutto l’introduzione di strumenti finanziari e di pianificazione del territorio quali: la sospensione per 12 mesi per i cittadini e le imprese impattate dallo stato di emergenza. Al termine, piano di rateizzazione per il rientro della propria posizione debitoria nei confronti del fisco. Fondo di compensazione: necessario per i mancati introiti da imposizione fiscale (Imu e Tares) per tutti i comuni per cui dovrà essere dichiarato uno stato di calamità. Sospensione rate mutui e dei finanziamenti: per gli immobili fino al ripristino dell’agibilità edifici (utilizzare il fondo emergenza bancario). Per i mutui: rimodulazione dei mutui contratti dai comuni con Cassa depositi e prestiti Spa che garantisca un più congruo periodo di ammortamento delle rate sospese; minori entrate: contributo straordinario ai comuni, sulla base dei maggiori costi sostenuti o delle minori entrate conseguite derivanti dalla situazione emergenziale per assicurare la continuità del servizi primari. Maggiori oneri: per nuove costruzioni, di cui il 20-30% da far confluire all’interno di un fondo per dissesto idrogeologico. Detrazione: da prevedere in riferimento ai costi per il ripristino delle abitazioni attività produttive e commerciali danneggiate dall’evento. Contributi: concessione di contributi per riparazione, ripristino o ricostruzione di immobili danneggiati. Indennizzi: alle attività produttive danneggiate. Patto di stabilità interno: escludere dal patto di stabilità interno le risorse impiegate per far fronte all’emergenza e alle opere di ripristino. Misure per il commercio: i commercianti devono riprendere le attività facendo in modo che i fondi arrivino il prima possibile alla catena grossista-negoziante, senza gli inutili passaggi burocratici. Geobonus : introdurre un bonus fiscale, per interventi di mitigazione del dissesto. Una ratio che va nel senso opposto a quello delle grandi opere: piccoli interventi di ripristino, di difesa del territorio per arginare il dissesto. L’ipotesi del bonus è del 65%. Al fine di un progressivo passaggio da una gestione emergenziale a una preventiva, ogni anno, devono essere stanziati fondi per la prevenzione pari almeno al 50% di quelli stanziati nell’anno precedente. Sanzioni per i responsabili dei procedimenti delle amministrazioni comunali che approvano atti urbanistici senza avere ricevuto il parere favorevole delle autorità competenti. Sviluppare la capacità di prevedere le emergenze; stop al consumo del suolo e prevenzione, per le coperture finanziarie: tagli ai capitoli di spesa previsti per grandi opere e per ricerca di combustibili fossili, per un totale di 10 miliardi di euro; posti di lavoro e vero sviluppo: la prevenzione del dissesto idrogeologico genera una ricaduta occupazionale.
Giacinto De Pasquale