Ho avuto modo di leggere molto attentamente la relazione dello studio Candiano, sul redigendo Statuto del Comune di Rossano Corigliano a partire dai marcatori identitari. La relazione, penso, propedeutica ad una ricerca successiva, è molto circostanziata nell’incardinare lo strumento nelle fonti e riferimenti legislativi e di analisi dei fattori che ne possono tracciare un percorso di autonomia ed originalità nell’ambito di normative nei vari livelli delle autonomie locali.
L’indagine appare sicuramente pertinente, ma a mio avviso è proprio la sua giustezza che dimostra come questa sia stata un’operazione amministrativa eseguita a freddo senza un minimo di coinvolgimento emotivo che pure sarebbe servito da spinta propulsiva sia culturale che sentimentale da porre alla base della fusione delle due popolazioni, al di là del suo percorso giuridico-amministrativo.
Si sconta così l’assenza, da taluni voluta ed oggi colpevolmente minimizzata, di uno studio di fattibilità che nella fase prodromica della fusione avrebbe indagato quante e quali fossero le motivazioni poste a base di questa scelta di cambio di essenza giuridico-amministrativa al punto tale da sentire, oggi, il bisogno di indire ufficialmente in modo scientifico e razionale la ricerca dei suoi “marcatori identitari”.
La ricerca non dovrebbe essere scontata e quindi come tale aperta a qualsiasi esito, e … se non se ne trovassero di “marcatori identitari comuni”?
Oppure se quelli trovati andassero nella direzione da non giustificare tutta l’operazione?
Si avrebbe il coraggio di denunciarlo?
Mario Gallina