Il mancato ricambio generazionale, l’assenza di punti di sbarco con servizi attrezzati, la gestione da parte di “soggetti terzi” del FLAG (Gruppo di azione costiera), la continua disattenzione della Regione, la forte “delusione” della cooperativa come modello organizzativo,
i vincoli della UE nell’uso degli attrezzi ma anche normative non compatibili con la storia e la tradizione delle nostre marinerie, insieme ad imbarcazioni artigianali ormai obsolete e alla nota debolezza strutturale delle micro-imprese a conduzione famigliare, stanno contribuendo allo smantellamento della flotta e all’espulsione degli addetti dal settore.E difronte ad una crisi senza precedenti – dichiara Salvatore Martilotti, presidente del Comitato pescatori costieri artigianali Corigliano-Rossano – assistiamo alla politica che si ingrippa. Invece di dare risposte la politica se ne sta alla finestra, oppure, si limita a passerelle per annunci roboanti per interventi poco compatibili con la nostra realtà di settore.
Possibile che non possiamo disturbare e dobbiamo aspettare solo notizie di cronaca, oppure l’intervento della Magistratura, per accendere i riflettori sui piccoli pescatori costieri ormai in ginocchio per via di una crisi senza precedenti?
Possibile che non ci sia più nessuno disponibile ad ascoltare i piccoli pescatori costieri e, magari, a coinvolgerli nella gestione del FLAG?
Possibile che c’è l’impegno costante solo ad assicurare una buona rendicontazione delle risorse finanziarie del fondo strutturale pesca (FEAMP)?
Possibile che nessuno perde un po’di tempo per verificare che le misure messe a bando dal FLAG non sono compatibili con la flotta artigianale esistente e con la nuda realtà delle piccole imprese, in gran parte, a conduzione famigliare?
Possibile che pur in presenza di misure, a valere sui fondi comunitari, i pescatori costieri artigianali di Corigliano-Rossano non possono essere impiegati come “sentinelle del mare” per la raccolta della plastica e dei rifiuti lungo la fascia costiera?
In altre regioni (Puglia e Veneto), l’associazionismo ambientalista e di settore ha già proposto in collaborazione con Gruppi locali progetti a valere sui fondi europei dedicati ai rifiuti marini. In Calabria i pescatori possono essere coinvolti come “sentinelle del mare”?
La pesca costiera artigianale del litorale di Corigliano-Rossano, che ancora rappresenta l’identità delle nostre Comunità costiere in particolare quella di Schiavonea, per poter contribuire a superare questa vera e propria emergenza che si è venuta a creare ha bisogno di essere ascoltata per creare le condizioni di una forte intesa del settore con le istituzioni, la politica e l’associazionismo di settore per lavorare in sintonia al fine di contribuire a rimuovere le criticità che ostacolano lo sviluppo e l’ammodernamento del settore alla pari del ricambio generazionale. Tuttavia, è la Regione che deve intervenire per fronteggiare questa crisi straordinaria e mettere in moto interventi indispensabili previsti dalla legge regionale di settore la n.27/2004: dagli strumenti di gestione partecipata, come l’Osservatorio regionale pesca, agli strumenti finanziari innovativi come l‘Agenzia per lo sviluppo, fino agli aiuti all’occupazione e alle attività di servizio e supporto ai sistemi produttivi. E la Regione – conclude Salvatore Martilotti – può fare molto per contribuire a questo processo, riconoscendo centralità al mare e alla pesca come grande risorsa dell’economia regionale, a partire dalla scelta del litorale di Corigliano-Rossano per la sede dell’Osservatorio regionale pesca.
Corigliano-Rossano,17/07/2018
Salvatore Martilotti
Presidente “Comitato Pescatori Costieri Artigianali
Corigliano-Rossano”