Fase 2 dell’Amministrazione Stasi ma problemi di sempre: da più parti, ormai, si continua ad evidenziare la mancata concertazione con gli attori protagonisti del territorio.
A dirlo non è il cronista, ma i diretti interessati. Certamente non un bell’esordio per chi è stato chiamato a ricoprire ruoli istituzionali di primo piano per il rilancio dell’azione amministrativa.
Si è infatti svolta come da tradizione, nel caratteristico borgo marinaro di Schiavonea, la storica “Fiera dei morti”, da centinaia di anni atteso e importante appuntamento per l’economia e l’aggregazione della città e dell’intero comprensorio. Presenti 321 posteggi assegnati dai preposti uffici. Migliaia le persone accorse all’evento, ma non manca il malcontento per l’organizzazione da parte dell’Amministrazione comunale.
In una nota a firma di Francesco Lazzarano, rappresentante dell’Associazione nazionale ambulanti liberi imprenditori, si contestano “le modalità effettuate dal vicesindaco con delega al Commercio, Maria Salimbeni, e dall’ente comunale nella persona della delegata responsabile commercio Suap, Lara Felicetti”.
“Da una verifica effettuata dai tecnici della nostra associazione risulta che 65 posteggi sono stati assegnati a commercianti provenienti da altre regioni e non agli ambulanti del nostro hinterland e della Calabria, che per 25 anni – dichiara il rappresentante di categoria – hanno sempre pagato l’esosa tassazione di 132 euro nonché 16 euro di bollo per Tosap, Tari, Cosap più vigilanza e pulizia. L’Amministrazione comunale, nell’assegnazione dei posteggi, non ha reputato opportuno fare partecipare gli organismi di controllo sindacale e di non accettare gli indirizzi e i suggerimenti per una buona riuscita della Fiera. Siamo stati impossibilitati a controllare l’operato dell’ente pubblico e apportare il nostro contributo”.
Numerosi i rilievi “tecnici” che gli ambulanti muovono all’indirizzo dell’Amministrazione guidata dal sindaco Flavio Stasi.
“Poichè non è stato applicato il decreto Bersani n. 114 del 1998 e la legge regionale n. 18 del 1999 – prosegue Lazzarano – è necessario asserire che nell’assegnare i posteggi non c’è stata una equilibrata metodologia, il che significa mancato rispetto dei diritti dei cittadini”.
Fabio Pistoia