Ho aspettato con pazienza che il Presidente della Regione Occhiuto prendesse posizione e ponesse rimedio al gravissimo episodio che si è consumato in occasione del consiglio regionale del 22 dicembre 2022, allorquando veniva approvato un emendamento a prima firma del consigliere regionale Giuseppe Graziano,
che senza nessuna remora metteva il bavaglio ai cittadini calabresi, con molta probabilità per “ blindare” e “ congelare” una legge a sua prima firma istitutiva della fusione tra i due grossi centri di Corigliano e Rossano.
“Graziano ce l’ha data e nessuno la tocca” mi verrebbe da parafrasare.
A tutt’oggi, purtroppo, nulla di fatto e il presidente Occhiuto tace in merito.
Ebbene, questo grave attacco ad uno strumento di democrazia che consente di porre in essere la democrazia partecipata attraverso il REFERENDUM, diritto sancito e tutelato dalla nostra Carta Costituzionale, ahimè a volte calpestata nel peggiore dei modi, dimostra tutta l’ arroganza e la mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini, che taluni rappresentanti dimostrano nell’esercizio del proprio mandato.
Accennando al dato tecnico, con legge regionale del 23 dicembre 2022 n.52 ( quale miglior periodo se non a ridosso delle feste) veniva presentato, all’apparenza frettolosamente, un emendamento a prima firma Graziano e, sempre all’apparenza frettolosamente, veniva votato, con il quale si apporta (art. 8) una (inquietante) modifica alla legge regionale del 5/aprile/1983 n.13 (Norme di attuazione dello statuto per l’iniziativa legislativa popolare e per i REFERENDUM) e al comma 1 dell’articolo 2 della legge si aggiunge il seguente punto:
“3) relative ai procedimenti di cui all’articolo 15 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 ( Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali) e delle leggi regionali di attuazione, entro i 15 anni dall’entrata in vigore della relativa legge regionale istitutiva”. Tradotto significa: voi cittadini dovete stare zitti e muti per quindici anni, anche se gravi ed irreparabili danni vengono fatti dalla legge regionale istitutiva della fusione cioè del Comune unico !!!
E ci meravigliamo se siamo l’ultima regione d’Europa?
Al netto della grande passione che il consigliere Graziano ha per le fusioni, è noto a tutti che risulta essere firmatario di vari disegni leggi in tal senso, sempre frettolosamente perché a volte fa anche un poco di confusione sulla sede del Comune,
come si può arrivare ad impedire a dei liberi cittadini di esprimersi mettendogli il bavaglio, perché di questo si tratta, e per lunghi quindici anni negato loro, sottilmente e cinicamente, un diritto garantito anche dalla nostra Costituzione?
Mi chiedo con quale diritto e con quale motivazione?
Naturalmente, se l’emendamento è passato vuol dire che è stato votato da un numero di consiglieri sufficiente a raggiungere la maggioranza, i quali hanno condiviso ed approvato, con il loro voto favorevole (ha fatto peggio chi si è astenuto) un tale discutibile emendamento e a nulla valgono giustificazioni postume.
Mi auguro che il consiglio regionale ritorni immediatamente sulla grave modifica apportata, nottetempo, alla legge regionale 5/aprile/ 1983 n.13, e l’abroghi, ritornando al testo originario che, rispettoso dei dettati della Carta Costituzionale, garantisce ai liberi cittadini di utilizzare il sacrosanto diritto del prezioso e democratico istituito del Referendum.
Rosa Silvana Abate