E’ difficile commentare lo scritto del dott.Cerbella, dopo aver letto i diversi commenti. E’ vero tutto. Dovremmo partire da lontano ricercando, in comportamenti beceri, legati al personalismo ed al tornaconto di pochi, gli errori che non hanno permesso alla città di crescere. Sarebbe bastata una matita che collegasse Schiavonea allo Scalo e questi a Corigliano per avere realizzato la città.
sarebbe bastato incrementare la zona di Torrelunga per creare la cittadella degli studi (geometra, Liceo scientifico e classico, ragioneria e professionale). Sarebbe bastato poco ….ed invece abbiamo fatto, caro dott. Cerbella, le case popolari alla Iacina, abbiamo favorito le lottizzazioni sulle colline dei Muzzari, sulle diverse colline dello Scalo favorendo interessi di tecnici impegnati in politica. Il risultato è lo scempio di strade con pendenze del 40%, allagamenti d’inverno oltre che una città senza limiti e confini. Questa è la nostra storia! Una storia di un popolo vissuto ai piedi di un castello del quale abbiamo solo “preso” il senso frustrante ed umiliante del comando che non l’orgoglio di onesti cittadini di una fiorente terra. La politica è stata questa! E’ stata la politica nella quale si è partiti con l’idealismo della dottrina sociale ma poi si è arrivati al qualunquismo del personalismo. Siamo partiti da una politica che evidenziava menti, coraggio e preparazione! Siamo arrivati ad una politica dove la mente era la furbizia dell’inganno, il coraggio rientrava nella voglia di sopraffare l’altro e la preparazione è ricoprire ruoli per i quali neanche si conoscono le basi elementari dell’argomentare. la politica degli anni ’50 e ’60 ha gettato le basi di una riqualificazione sociale del Paese e anche Corigliano ne ha sentito i benefici influssi. Poi è iniziato il periodo della contestazione della fine degli anni ’60 e degli anni ’70. Le rivendicazioni sociali, le lotte di popolo. La maggior parte di quei “gladiatori” li ritrovai poi citati come professori universitari o, come in una canzone di Guccini, come direttori o dirigenti di banca. Per dire come anche i più nobili degli ideali veniva frantumato dal personalismo interesse del singolo. Ed oggi tale discorso si è ancor più esasperato. Capisco l’amarezza del dott. Cerbella. Vissuto in una Democrazia Cristiana nella quale si partecipava, al di la delle contraddizioni umane, il principio degli “uomini liberi e forti” di De Gasperi, vivere in un partito poi trasformatosi in CCD, poi CDU ed infine UDC con personaggi di cui la città non vorrebbe neanche ricordare i nomi, crea imbarazzo, disagio ed anche qualche principio di voltastomaco. Ma al dott. Cerbella però chiedo: perché la gloriosa Democrazia Cristiana di Corigliano, al di la del ricordo storico per il suo sciagurato scioglimento, ha permesso che la storicità di un ideale di partito potesse essere confuso in distorti menti come quelle di alcuni suoi “compari” di partito (UDC)????? A volte penso che ha fatto comodo a qualcuno far in modo che il timone fosse dato in mano a esaltati del personalismo, altrimenti come ci spieghiamo il tutto? La critica ai partiti è doverosa perché è nei partiti che si formano le coscienze che, miste alla personale cultura scolastica e non, alla partecipazione alla vita sociale dell’associazionismo, rendono la persona prima uomo, poi uomo della società ed alla fine uomo politico in grado di interpretare il bisogno della società. Il suo partito, caro il dott. Cerbella ha poco messo in pratica il concetto sociale della nostra Chiesa. Cosa volete che ne capisse, il vostro Segretario da poco passato a sostenere Geraci (….!!!) del concetto del sociale, della problematica dei lavoratori, dei braccianti agricoli (!!!) della cultura e della storia della politica e della nostra città? Ecco allora che, nel mentre apprezzo il suo sfogo, nel mentre la ringrazio per averci invitati, se non altro, a parlare di “qualcosa”, le chiedo, con sincerità, apriamo un dibattito pubblico in una piazza, in un cinema, in un Centro e, guardandoci negli occhi, ricerchiamo il sincero senso dell’appartenenza non ad un partito politico, ma alla nostra Città che per anni è stata derubata, ma che, purtroppo, ancora vive nel saccheggio di Lanzichenecchi pronti a tutto pur di restare a galla, pur di occupare poltrone, pur di denigrare menti e persone, pur di arricchirsi più ancora di quanto sinora fatto.