Il prossimo 23 gennaio la Prima commissione regionale, nel rispetto delle scadenze previste dalla normativa regionale vigente, esamina la proposta di legge istitutiva del nuovo Comune. Il rispetto della sovranità’ popolare, ovvero la scelta dei cittadini di Rossano e Corigliano per la fusione, non si ”certifica” soltanto nel rispetto dei termini di legge ma anche e soprattutto nel garantire solide fondamenta per costruire la Nuova Casa Comune.
E tutto ciò’ puo’ essere fatto solo approvando una legge che sia un vero e proprio provvedimento e non già’ solo una pedissequa ripetizione della normativa nazionale. In altri termini bisogna ”corazzare” il testo della proposta di legge all’esame della prima commissione regionale, ovvero bisogna dare chiare indicazioni, sulle quali costruire la Nuova Casa Comune, per l’organizzazione e la gestione dei servizi; la razionalizzazione degli Istituti associativi esistenti; il riordino territoriale in vista dell”’Area Vasta” e l’individuazione di un ”Ambito territoriale ottimale” per i servizi; la prospettiva del ritorno del Tribunale, cosi’ anche dell’Azienda Sanitaria e dell’ospedale Spoke; le forme di partecipazione e di decentramento dei servizi, nonché’ quelle di collegamento tra il nuovo comune e le comunità’ che appartengono ai comuni oggetto di fusione; l’istituzioni di Municipi con ORGANI ELETTI A SUFFRAGIO UNIVERSALE E LA LORO PARTECIPAZIONE, SIA NELLA FASE DI ELABORAZIONE SIA IN QUELLA DELLA SCELTA, ALLE POLITICHE DI SPESA E DI INVESTIMENTI DA PIANIFICARE(BILANCIO PARTECIPATO); il ruolo della Regione nel concorrere alle risorse, alla formazione per la ”razionalizzazione” della ”macchina amministrativa”; la promozione di un Accordo di Programma per la ”riconversione” della Centrale Enel, la partecipazione dell”Area di fusione” al ”Patto per lo sviluppo della Calabria”, nonché’ l’estensione della Zona Economica Speciale(Zes)-Gioia Tauro all’area portuale di Corigliano. Tutto questo nel rispetto della sovranità’ popolare. Qualsiasi altra strada significherebbe vanificare quella volontà’ espressa. Ma il processo ovviamente non dovrebbe concludersi con la legge-provvedimento. C’e’ la fase del dopo, ovvero del commissariamento necessariamente breve e della gestione comune per la costruzione della Casa Comune sulle fondamenta della legge istitutiva. Sicche’ soltanto una FASE COSTITUENTE ,che dura il tempo necessario al compimento della costruzione della Casa Comune, e CHE PASSA ATTRAVERSO UNA VASTA LISTA CIVICA DA SOTTOPORRE AL VOTO POPOLARE NEL NORMALE TURNO DI ELEZIONI AMMINISTRATIVE TRA APRILE E GIUGNO DI QUEST’ANNO, PUO’ ASSICURARE IL RISPETTO PIENO DELLA SOVRANITA’ POPOLARE.
Domenico Campana