“Il nuovo Atto aziendale, recepito in delibera n. 271 dell’8 aprile 2021, nel prevedere la nuova organizzazione dell’ASP di Cosenza, non ha tenuto conto della nuova realtà venutasi a creare a seguito della fusione dei due Comuni di Corigliano Calabro e di Rossano, che ha portato alla creazione della terza città della Calabria, in termini di una più ragionevole distribuzione dei servizi, che appaiono essere dimezzati anziché ampliati.
Nel premettere che la nuova città si chiama Corigliano-Rossano, ai sensi della L.R. n. 2 del 2.2.2018, e che, come tale, va definita nell’Atto aziendale, occorre precisare che l’area ionica, che è la più vasta sia per territorio che per popolazione, attualmente pari a 166.691 unità, risulta penalizzata soprattutto per quanto riguarda i servizi sul territorio. L’indice della popolazione non viene, infatti, preso in considerazione né sul piano di ampliamento dei servizi territoriali né sul piano dei servizi amministrativi, sanitari e ospedalieri”.
È quanto sostiene, a titolo di premessa di un articolato e dettagliato documento contenente una serie di osservazioni in merito, il Movimento del Territorio con Pasqualina Straface. Il predetto documento è stato infatti già inoltrato via PEC al Commissario dell’Asp di Cosenza, dott. Vincenzo La Regina, al Direttore Sanitario dell’Asp di Cosenza, dott. Martino Rizzo, ed al Commissario alla Sanità della Regione Calabria, dott. Guido Nicolò Longo, ed è mirato a tenere nella giusta considerazione le reali esigenze provenienti dal territorio, invece attualmente inevase nel redatto Atto aziendale.
Distretti sociali |
popolazione |
Popolazione distretti |
Distretti sanitari asp |
Acri |
22.311 |
141.651 |
Distretto valle Crati |
MVC |
52.368 |
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Rende |
66.972 |
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Amantea |
27.121 |
132.006 |
Distretto area tirrenica |
Paola |
47.903 |
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Praia a mare |
56.982 |
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Cosenza |
115.206 |
155.920 |
Distretto Cosenza/savuto |
San Giovanni in F. |
16.595 |
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Rogliano |
24.119 |
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San Marco A. |
45.990 |
94.235 |
Distretto Pollino-Esaro |
Castrovillari |
48.245 |
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Trebisacce |
52.274 |
166.691 |
Distretto Area Jonica |
Corigliano |
45.631 |
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Rossano |
52.908 |
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Cariati |
15.878 |
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totale |
690.503 |
690.503 |
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“Difatti, mentre, per la determinazione del numero delle SOC e, conseguenzialmente, delle SOS, le linee guida regionali, di cui al DCA 33/2021, hanno previsto, a pag. 29, il criterio della proporzione tra numero di strutture e popolazione, non si comprende perché tale criterio non sia stato utilizzato in merito alla distribuzione di dette strutture nell’ambito della stessa ASP di Cosenza, che, pertanto, risulterebbe caratterizzata da una sproporzionata distribuzione delle strutture in contesti con minore concentrazione di popolazione e di ambito territoriale ristretto. A tal proposito si evidenzia come risulta incomprensibile il distinguo tra territorio dell’Alto ionio, facente capo a Trebisacce, in parte rientrante, quanto all’ospedale, nell’ambito dello Spoke di Castrovillari, mentre per quanto concerne il territorio nell’ambito dell’Area Ionica. E’ evidente la disomogeneità anche dei servizi che si andrebbe a creare, in quanto, in una logica di integrazione tra ospedali e territorio, il distretto deve coincidere con gli ospedali. Con l’effetto che anche l’ospedale di Trebisacce deve, necessariamente, rientrare nell’area ionica e, quindi, nello Spoke di Corigliano-Rossano, proprio per garantire quella continuità di assistenza dall’ospedale al territorio e viceversa.
Appare evidente una sproporzione nella distribuzione dei servizi rispetto ad altri distretti con minore densità di abitanti e minore estensione territoriale. A tal proposito si evidenzia come, anche per quanto concerne la lungodegenza, sia evidente una discriminazione nell’attribuzione dei posti letto, che risultano in numero pari a quello del presidio ospedaliero, ad esempio, quello di Praia a Mare o Acri o San Giovanni in Fiore di gran lunga inferiore sia come territorio che come popolazione rispetto al P.O. di Corigliano-Rossano. Si osserva, ancora, una sovrabbondanza di strutture complesse di staff alla Direzione Generale, nonché istituzione di strutture complesse nell’ambito territoriale del Distretto Cosenza/Savuto non giustificato né da dati epidemiologici né da ragioni strettamente correlati all’ampiezza del Distretto , di certo inferiore a quello dell’area ionica. In particolare: pag.52/53 sovrabbondanza di SOC nell’ambito del Dipartimento di Prevenzione, ove la SOC di igiene pubblica e prevenzione malattie infettive è in parte coincidente con la SOC Epidemiologia e-Sorveglianza e prevenzione; pag.56/57 circa il Dipartimento di Salute Mentale e dipendenze si rilevano le seguenti criticità:
a) Servizi psichiatrici:l’accorpamento dei 4 Servizi di Salute Mentale (CIM) insistenti sul territorio, sia pur rispondente ad una esclusiva logica di razionalizzazione di risorse economiche, crea nel contempo gravi difficoltà nella gestione di un territorio vastissimo , caratterizzato da note criticità infrastrutturali di cui non si può non tener conto nell’organizzazione dei Servizi di salute Mentale che dovrebbero svolgere essenzialmente un’attività territoriale, anche domiciliare in zone impervie e difficilmente raggiungibili. La presenza di due SOC, come è attualmente, risolte le croniche carenze di personale, risponderebbe in maniera più congrua ai bisogni del territorio. Non si comprende perché la SPDC è solo a Cosenza e non nell’area ionica, più vasta per territorio e popolazione. Il nuovo Atto aziendale non tiene conto della complessità dell’attività degli SPDC ed opera una grave discriminazione tra i servizi afferenti alla città di Cosenza ed il resto del territorio, mantenendo il reparto di Psichiatria di Cosenza come SOC e declassando gli altri reparti dell’ASP a SOS . In parole povere, SPDC di Corigliano-Rossano deve mantenere la sua autonomia come SOC, data la particolarità delle competenze professionali.
b) SERD: L’assetto organizzativo del Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze prevede, secondo la bozza del nuovo Atto Aziendale, l’istituzione di una Struttura Semplice, denominata SerD Area Jonica, funzionalmente responsabile dei SerD di Rossano, Corigliano e Trebisacce, attualmente esistenti come due strutture semplici e con una struttura di coordinamento sovraordinata. L’istituenda SOS SerD area ionica avrebbe dal punto di vista organizzativo e burocratico la competenza non solo dei SerD prima menzionati ma anche delle problematiche inerenti le dipendenze del Carcere di Massima sicurezza di Rossano e della Comunità Terapeutica Il Mandorlo. Inoltre il territorio sul quale ricade tale S.O.S. presenta una serie di caratteristiche orografiche e demografiche che denotano una sequenza di complessità sicuramente di non facile gestione. La popolazione ricadente nel Distretto Area Jonica è di oltre 166.000 abitanti ed i comuni in essa compresi sono 36. A fronte di tali numeri e delle precisazioni di cui sopra appare di non facile comprensione perché, rispetto alla S.O.S Area Jonica, il SerD di Cosenza debba essere considerato S.O.C pur avendo caratteristiche funzionali ed organizzative meno complesse e competenze territoriali certamente più ridotte. Appare di non facile comprensione anche la conferma della S.O.S. SerD Pollino Esaro con un ambito organizzativo ridotto rispetto alla S.O.S. SerD Area Jonica e con un numero di utenti decisamente inferiore. Una struttura è definita complessa quando è caratterizzata da un volume di risorse quantitativamente significativo e qualitativamente variabile e che abbiano una valenza strategica all’interno dell’organizzazione aziendale. Non tenere conto di queste variabili nel momento in cui si procede alla stesura di un Atto aziendale potrebbe pregiudicare in maniera significativa l’efficacia e l’efficienza dello stesso. Alla luce di quanto evidenziato è palese che la S.O.S. SerD Area Jonica abbia avuto nella fase di analisi degli indici caratterizzanti una sottostima delle complessità ad essa inerenti sviluppando agli occhi dei redattori dell’Atto Aziendale una visione difforme dalla realtà. Pertanto il Ser.D. dell’ Area Jonica, al fine di garantire una più efficiente organizzazione dell’attività assistenziale in linea con gli obiettivi aziendali, deve essere individuata nel nuovo Atto Aziendale come S.O.C. con almeno una sua SOS di alcologia;
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pag. 58La previsione della direzione della SOC SERD e della SOC CSM in capo, anche , a uno psicologo, appare poco opportuna, se non intenzionale, in sede di Atto aziendale, che dovrebbe limitarsi all’aspetto organizzativo;
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pag. 60 eccessiva previsione di SOC e di SOS farmaceutiche sia territoriali che ospedaliere. In ogni caso anche in questa sede si sottolinea l’assenza di criterio in base al quale la SOC viene individuata nel territorio di Cosenza, pur essendo di minore dimensione rispetto a quello dell’area Ionica;
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pag. 63 si parla di una UOSD dipendente gerarchicamente dalla struttura complessa dello SPOKE con funzioni amministrative. Non si comprende se sia una SOS amministrativa o Sanitaria. In tal caso si chiede che fine abbia fatto la UOSD Coordinamento distretti e ospedali prevista nella precedente regolamentazione aziendale (delib. 1779/2016);
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Perché la SOC oculistica del Tirreno è sovraordinata alla SOS oculistica dello Jonio? In base a quale criterio? Si chiede il mantenimento della SOSD oculistica presso lo Spoke Corigliano-Rossano;
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pag. 64 è prevista, per ogni Spoke , una diabetologia prenatale, che appare eccessiva anche alla luce del fatto che una delle medicine del territorio è stata caratterizzata in senso specialistico metabolico-diabetologico;
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pag. 68 Non ha senso la previsione di una SOC Centrale unica acquisti, laddove esiste una struttura regionale deputata a ciò, così come non si comprende la previsione di una UOSD Internal auditing, che presuppone alla base una organizzazione che al momento l’ASP di Cosenza non ha e che, pertanto, renderebbe vana l’esistenza di una struttura di tal genere.
Al contrario si è inteso accorpare, nell’ambito della SOC Affari Generali, una serie di attività, come quella dell’ufficiale rogante e delle assicurazioni che richiederebbe una UOSD Assicurazioni, stante l’enorme attività legata ai sinistri ed al CVS (Comitato valutazione sinistri).
Non risultano previste strutture importanti come la UOSD, coordinamento distretti e ospedali, o la UOS Formazione e non sono state previste strutture amministrative necessarie anche sul territorio. In particolare, per quanto riguarda le strutture amministrative all’interno del distretto non appare condivisibile la scelta di individuare, per ogni distretto, un dirigente amministrativo con incarico professionale, laddove, per l’ampiezza dei compiti, previsti a pag. 40, sarebbe stata auspicabile quanto meno una struttura semplice dipartimentale di coordinamento dei distretti, così come previsto, nel precedente Atto aziendale.
Per quanto riguarda gli allegati all’Atto aziendale, sono emerse delle contraddittorietà, in quanto la U.O. ORL non compare nel testo dell’Atto aziendale, ma compare negli allegati come UOSD nell’ambito della chirurgia. Negli allegati 12 e 13 sono presenti diverse strutture nel distretto Cosenza/Savuto che non trovano giustificazione nei dati epidemiologici. In particolare non si comprende perché per la “Neuropschiatria infantile” sia prevista la SOC nel territorio del Distretto Cosenza-Savuto e non anche nell’area ionica per le motivazione già indicate. Inoltre riteniamo che l’Atto aziendale in questione debba necessariamente comprendere l’ospedale di Cariati, poiché non può essere considerato esclusivamente come “Casa di Salute”. Discorso analogo per l’ospedale di Trebisacce dal momento che non è stata prevista nessuna programmazione sanitaria.
Corigliano Rossano, 17 aprile 2021
Movimento del Territorio con Pasqualina Straface