Stiamo Arricchendo La S.O.G.E.T Solo Con Le Spese Di Notifica.
In attesa del dopo Geraci è vitale che il cittadino prenda coscienza delle pietose condizioni della città e delle proprie, si faccia di tutto affinché Corigliano abbia un modello di politica nuovo che veda in prima fila gente onesta che impegnino parte del proprio tempo quanto meno alla soluzione delle vere emergenze del territorio, altrimenti, l’unica alternativa certa ed inevitabile è il soccombere sotto i colpi del degrado politico e sociale dove a farla da padrone è il disfattismo della politica e l’egoismo di chi non controllato, la fa franca evadendo le tasse.
Corigliano vive oramai una drammatica realtà, principalmente per la mancanza di lavoro, per l’alta pressione fiscale e anche perché all’orizzonte non vi è nessuna prospettiva certa di futuro, il tutto dovuto anche all’incapacità ed ingordigia della classe politica che in tutti questi anni, pur occupando poltrone di comando ”Regione, Parlamento, Provincia e Comune” non è riuscita a cavare un ragno dal buco a favore dell’economia del territorio e del cittadino, se si escludono finanziamenti a pioggia ad amici. Rispetto ad altre realtà siamo uno dei pochi comuni calabresi che non ci siamo fatti mancare niente: Comune sciolto per infiltrazioni mafiose, degrado sociale ”vedi ultime vicende”, strade ridotte a colabrodo, politiche ambientali assenti, randagismo selvaggio, abusivismo imperante su tutti i fronti, turismo ai minimi storici, crisi agrumicola per assenza di politiche lungimiranti ed infine diffuso egoismo e menefreghismo dei tanti che non vedono oltre il loro naso. Vorremmo porre l’accento, anche in maniera molto sintetica, su quelli che sono gli attuali rapporto esistenti tra Comune e Soget SpA, la società che gestisce per conto dell’Ente la raccolta dei tributi comunali. Abbiamo provato a chiedere ai nostri amministratori, ricevendone però una scrollata di spalle, se il Comune controlla effettivamente l’operato della Soget, perché non è possibile che quotidianamente raccogliamo lamentele da parte di tanti contribuenti coriglianesi, i quali non ce la fanno più ad essere letteralmente “vessati” dall’arrivo continuo di avvisi di pagamento. E si badi bene: non si tratta di tributi 2014 o 2015, ma si tratta di vecchie pendenze addirittura risalenti al 2005. Nonostante i poveri contribuenti negli anni trascorsi hanno esibito quanto richiesto dalla società, a distanza di tempo, questi signori chiedono ancora il pagamento. Se per caso chiedi spiegazioni al Comune gli uffici preposti non sono in grado di dirti nulla perché gli archivi sono nella titolarità della Soget, mentre il nostro Ente non è in grado di sapere i crediti che vanta nei confronti dei suoi contribuenti. Ma questo non è assurdo ? Lo chiediamo al nostro beneamato Sindaco che non riesce più a dare risposte nemmeno a se stesso, sul perché ancora rimane al timone di una barca che è già affondata nella melma dell’inefficienza e del pressapochismo. E che dire poi dei soldi che i contribuenti devono pagare alla Soget per le spese di notifica degli atti è davvero qualcosa di vergognoso. Ma tutto questo lo ripetiamo accade senza che i nostri amministratori battano ciglio. Possibile mai che questi nostri pseudo amministratori non avvertano un senso di vergogna nei confronti di quei numerosi pensionati che pur di andare a pagare questi balzelli non riescono più a fare la spesa per sopravvivere ? Ecco perché è arrivato il momento che tutti: cittadini e politica riscoprano la bellezza della morale da applicare a loro volta nella vita sociale, nei partiti e principalmente alla sana gestione della cosa pubblica oggi in mano a cervelli poco previdenti ed insensibili alle disgrazie del territorio, a questo si aggiunga la mancanza di un programma politico a lunga scadenza, una concreta pulizia morale nei partiti. Non più semplici spettatori, ma cittadini attivi, rivoluzionari, come soldati armati al fronte che combattono per la libertà ed il futuro. Affrontare finalmente il problema delle infrastrutture, dei lavori pubblici, del come si rilancia l’agricoltura (convertire almeno il 30% ad altre produzioni) ed il turismo, settori questi ultimi che se ben sfruttati potrebbero essere vitali per l’economia del singolo e del territorio. Che fine hanno fatto i buoni propositi, gli slogan dei politici locali candidati alle ultime elezioni regionali? Forse qualcuno ha mal digerito la sonora sconfitta, nonostante ciò, c’è chi spera che dal banchetto di Oliverio cada qualche briciola che gli garantisca almeno la sopravvivenza politica, a differenza di chi per arrotondare il suo misero vitalizio ”7.209 euro mensile” è stato chiamato, stando alle voci a far parte della segreteria politica del neo assessore Guccione, naturalmente non gratis. Forse si prova piacere ad auto commiserarsi o forse si è convinti che Corigliano è il paese dove tutto è possibile, il che rende vano ogni rifiuto verso coloro i quali hanno lasciato un solco profondo, doloroso nel corso della loro attività politica. Pensandoci bene, forse è la città che meritiamo, incluso la classe politica.
Movimento centro storico:Un progetto per non morire. Luzzi Giorgio.