Il Consiglio Comunale ultimo indetto con lo scopo di rendere pubblico non tanto il fatto dell’alluvione ma, soprattutto, riflettere sul dissesto idrogeologico e sullo scempio perpetrato del territorio da parte di alcuni che, incuranti ed in modo irresponsabile hanno sventrato intere montagne, deviati corsi d’acqua, addirittura occlusi in alcuni casi e, costruito su terreni fortemente classificati ad alto rischio idrogeologico (R4). Ci si dimentica che la natura, prima o poi chiede il conto. Dopo l’alluvione del 2000, per intensità e danni simile a quella della notte tra l’11 e il 12 agosto, non ha insegnato nulla.
Oggi i luoghi interessati dal disastro erano gli stessi del 2000 con l’aggravante che, dopo quella alluvione si è costruito proprio sulle zone interessate dal passaggio dell’acqua; vedi zona Cannata o zona ex Consorzio Agrario o zona via Walt Disney. L’abusivismo edilizio perpetrato da comuni cittadini frutto di una illegalità diffusa nella nostra comunità, che pervade tutti i ceti sociali; un senso civico inesistente in alcuni dei nostri concittadini; sono il frutto di una società malata che degrada verso il basso istinto del disordine e della bruttura. Oggi, del disastro non solo idrogeologico, ma anche della città nel suo insieme ne è colpevole l’intera comunità; al primo posto, ovviamente, chi ha avuto ed ha tuttora ruoli di responsabilità e di comando. Bisogna che la politica attraverso i partiti e movimenti si appropri del ruolo principe di programmazione, di realizzazione e di controllo del territorio; ruoli da più parti chiesti a questa Amministrazione da parte di comuni cittadini oltre che, più volte, dal Partito Democratico. Come opposizione più volte abbiamo incalzato e chiamato al dovere il Sindaco ed invitato a non abdicare al ruolo di governo della città; ad essere più incisivo nel controllo del territorio, della programmazione e di iniziative. Più volte abbiamo denunciato l’incapacità della Giunta e della maggioranza a stare al passo con i tempi e con i problemi della città. Più volte ci siamo scontrati contro il muro dell’inefficienza. Oggi, gli accadimenti impongono delle scelte forti e chiare di rilancio di governo; chiediamo al Sindaco, in nome e per conto di questo rilancio di governo, un rimpasto della Giunta con persone fortemente motivate e propositive nell’impegno e nell’azione della gestione della cosa pubblica. Se questa maggioranza non ha la capacità di rilanciare l’azione di governo della città allora è meglio che se ne vadano a casa. Non è accettabile che il Sindaco con i soliti comunicati stampa scarichi responsabilità su altri per assenze di normative in materia di abusivismo edilizio, considerato l’enorme potere che oggi i sindaci hanno. Un’Amministrazione incapace nel dare delle priorità ai lavori; dopo oltre 20 giorni dal disastro alluvione, nella zona dello Scalo, ci sono strade senza il manto stradale, impercorribili e al contrario, si bitumano strade in altre parti del territorio che, tutto sommato, potevano benissimo aspettare e dirottare i lavori sulle arterie più urgente e bisognose di manutenzione. Ci viene da pensare che questo è il frutto di clientelismo e di privilegi a favore di qualcuno lasciando gli interessi collettivi nell’oblio degli eventi. Incomprensibile il Consiglio Comunale ultimo, svoltosi fine a se stesso che non ha prodotto alcuna delibera. Eppure, deliberare un documento in cui si chiede l’individuazione della rete idrica primaria del bacino di Corigliano; monitoraggio e individuazione dei punti critici; manutenzione e messa in sicurezza dei punti critici attraverso il coinvolgimento di tutti gli Enti interessati; la preparazione di un piano di evacuazione in caso di calamità oppure, un semplice atto di denuncia, sarebbe stato un atto dovuto. Un’Amministrazione che mette il Consiglio Comunale in condizione di non deliberare nulla, svuota lo stesso Consiglio della propria esistenza e lo rende inservibile e questo, non è accettabile. Chiediamo, inoltre, al consigliere Russo di chiarire quanto dichiarato in Consiglio a proposito di certi comportamenti di alcuni dirigenti comunali dicendo: “Sindaco, di intervenire, altrimenti ci penso io con delle denuncie”. Se il consigliere Russo è a conoscenza di atti o fatti illeciti o illegali, non è il Sindaco che deve intervenire ma, direttamente la magistratura. Non ci dimentichiamo che il precedente Consiglio Comunale è stato sciolto per condizionamenti mafiosi. Grave, se vero quanto appreso a mezzo stampa, a proposito di minacce da parte di esponenti della maggioranza all’indirizzo di chi si era permesso a dichiarazioni contro l’Amministrazione; un metodo squadrista inaccettabile e deprecabile, che va condannato con forza a favore della libertà di espressione.
Corigliano lì, 09/09/2015
Partito Democratico