Da più parti, tra amici e conoscenti, nella triste ricorrenza del quarto anniversario dalla scomparsa, ci giungono sollecitazioni a scrivere qualcosa in Sua memoria. Ma, anche qualora così non fosse stato, l’iniziativa sarebbe partita spontaneamente perché unanime è il ricordo e il corale affetto della comunità nei confronti della Sua persona.
Sono già trascorsi infatti 4 anni (era una sera del febbraio del 2015) allorquando, in modo improvviso, reso ancor più spiacevole dalla drammaticità dell’evento, ci lasciava uno dei figli più illustri e nobili d’animo di Corigliano Calabro: Angelo Foggia. E non è un caso, quindi, che la Sua figura ancor oggi riecheggia tra quanti hanno avuto la fortuna di apprezzarne le numerose doti, su tutte la proverbiale gentilezza e il radicato senso dell’amicizia.
Uomo esemplarmente dedito agli affetti familiari, insegnante attento e scrupoloso, giornalista e scrittore testimone quotidiano degli avvenimenti del Suo tempo e del Suo territorio, scanditi e raccontati con passione e dovizia di particolari. Educatore legato alla tradizione ma al contempo profondamente aperto alle innovazioni, ha interpretato con la Sua opera il “sogno” di una Scuola sinonimo di pluralismo, in perenne aggiornamento e sempre in simbiosi con l’evoluzione dei nuovi strumenti di comunicazione.
Oggi più che mai, in una fase di grande transizione per la comunità e il territorio, in un passaggio delicato quanto cruciale per Corigliano (oggi Corigliano Rossano), Angelo Foggia manca a tutti noi. La Sua capacità di analisi, il Suo mai improprio commento, la Sua disamina dei locali accadimenti. Eppure, ancor prima delle Sue note competenze, ci piace ricordarne la grande umanità, l’innata cordialità, il sorriso stampato sul volto, rassicurante per quanti, conoscenti e non, vi s’imbattevano.
L’esperienza terrena di Angelo Foggia e i Suoi insegnamenti meritano di essere degnamenti suggellati, al fine di perpetuarne la memoria e tramandarne alle nuove generazioni le virtù morali e professionali. Corigliano sarà sempre a Lui grata.
Fabio Pistoia