Per iniziativa dell’Istituto Comprensivo Erodoto, diretto da Susanna Capalbo, quattordici scuole della provincia cosentina, hanno promosso nei giorni scorsi la presentazione degli esiti di uno studio della Fondazione Giovanni Agnelli dal titolo “Gli equilibristi. La vita quotidiana del dirigente scolastico: uno studio etnografico”. La ricerca è stata condotta da Massimo Cerulo, sociologo dell’Università di Perugia, ed è pubblicata come ebook dall’editore Rubbettino.
Davanti ad una folta platea di docenti, dirigenti e cittadini si sono avvicendati gli interventi di alcuni dirigenti scolastici e dei relatori convenuti per l’occasione, apportando al dibattito contributi significativi. La relazione del Prof. Milito, ha sottolineato il ruolo che il dirigente scolastico gioca nella promozione del miglioramento scolastico e per l’attuazione delle finalità che la Carta Costituzionale assegna alle scuole: scuola della Repubblica, che deve garantire il successo formativo di tutti gli allievi, in primis di chi vive situazioni di disagio sociale e culturale. Una finalità richiamata anche dal contributo del Prof. Spadafora, che ha messo in evidenza il ruolo che ha la Pedagogia nell’orientare il rinnovamento della scuola. Significativo anche la riflessione dell’Ispettore Emerito Francesco Fusca che non ha trascurato di rappresentare l’evidenza secondo cui ripensare alla figura del dirigente scolastico non può non essere legato al rinnovamento della figura del docente. Interventi orientati ad anticipare il senso della ricerca del sociologo Massimo Cerulo che ha raccontato il senso del suo lavoro. Ha applicato la tecnica dello shadowing, seguendo “come un’ombra” per un’intera settimana quattro dirigenti scolastici di scuole in quattro regioni italiane (Piemonte, Veneto, Calabria, Puglia) raccontando e analizzando comportamenti e dialoghi. Ha focalizzato lo sguardo su una delle figure professionali più discusse degli ultimi mesi, facendo in particolare emergere che oggi il dirigente scolastico italiano è costretto a fare mille mestieri diversi, ma con difficoltà trova il modo e il tempo per essere un vero leader educativo. La soluzione potrebbe essere quella di prefigurare uno staff solido e specializzato, che darebbe maggiori e corretti incentivi a docenti di valore che lavorano nella scuola ma allo stesso tempo aiuterebbe il dirigente a non essere più “un uomo solo al comando”: la questione di un “middle management” della scuola, dello staff del dirigente e dei suoi collaboratori più stretti resta una delle problematiche più urgenti da risolvere sul piano dell’organizzazione scolastica.