Alla fine di giugno l’ambiente milanese ha ospitato la ormai quarta edizione dell’Italian CEO Conference, manifestazione della durata di due giorni e fortemente voluta da Mediobanca. Anche se si tratta di una delle prime edizioni, l’evento è sempre più atteso dagli investitori istituzionali provenienti da ogni parte del mondo. Alberto Nagel, in qualità di amministratore delegato di Mediobanca, ha presieduto la prima giornata della conferenza nella quale si è molto discusso circa lo scenario economico-finanziario del Paese.
Nagel ha voluto evidenziare gli obiettivi dell’incontro “In un momento in cui la politica ha un così grande peso sui mercati, è bene cercare di fare chiarezza e comprendere al meglio la situazione esistente”. Tra gli obiettivi c’è quello di mettere a confronto investitori del mondo e quotate società italiane per discutere di grandi temi che occuperanno l’ambito corporate italiano. Esempi fatti durante la manifestazione, sono i dati della digitalizzazione dell’industria, della transizione energetica e dalle sfide che saranno affrontate nel settore bancario italiano e in molto altro ancora.
L’amministratore delegato Nagel ha parlato di una “lista delle priorità” di Mediobanca, al cui interno sono state indicate le più importanti questioni da affrontare nel breve tempo per fortificare il percorso di innovazione e garantirsi così la fiducia di investitori europei e internazionali. Molti degli argomenti contenuti nella lista, tra cui la disciplina nelle finanze pubbliche, la riforma nella Pubblica Amministrazione e il restringimento della pressione fiscale, andranno nelle mani dei nuovi ministri. Stando a ciò che afferma Nagel il solo modo per trasformare la ripresa in qualcosa di più strutturale è non abbandonare l’adesione alle riforme. In tal modo si potranno persino stimolare allettanti investimenti per aumentare l’incasso delle aziende italiane.
Il discorso di apertura di Nagel, è stato molto incentrato sull’attualità: “Il contesto economico generale appare incoraggiante, con gli ultimi dati che mostrano il robusto trend della produzione industriale che continua nella prima metà del 2018”. In questo contesto si è voluto pure elogiare la nuova scia di recenti riforme atte a promuovere il passaggio ad un’industria tecnologica e all’avanguardia, in quanto si ottiene il supporto considerevole della produzione industriale allo scopo di rendere più fruibile la competitività delle aziende italiane.
Nel suo discorso l’amministratore delegato di Mediobanca ha rammentato gli ambiti che più hanno risentito della crisi, citando gli sforzi messi in atto per le banche italiane: “c’è bisogno di continuare a supportare i processi di de-risking dei bilanci bancari, anche attraverso la riforma delle procedure di fallimento per evitare l’accumulo di grandi NPL in futuro”.
Infine, degno di essere menzionato è stato pure il settore dell’energia, dove è di fondamentale importanza “continuare il processo di consolidamento delle multiutility e la vendita all’asta di nuove concessioni di distribuzione del gas che dovrebbero essere strumentali per ridurre il costo complessivo del sistema produttivo”, e così Nagel conclude la sua presentazione.
Economia: il percorso di Alberto Nagel
Alberto Nagel è un noto banchiere italiano che a partire dal 2008 è finito alla carica di amministratore delegato in Mediobanca. L’intero bagaglio lavorativo di Nagel si è sviluppato tra le mura dell’istituto di Piazzetta Cuccia, dove ad oggi l’AD ha ricoperto diverse mansioni.
Nel 1991, fresco laureato fu assunto da Mediobanca, coprendo da subito ricoperto le più alte cariche di spicco nella piramide gerarchica della banca milanese, fino a che non ha ricevuto la nomina di vice direttore generale nel 2002 e direttore generale l’anno successivo. Nel 2007 è stato messo a fungere da Consigliere delegato e nel 2008 è stato eletto alla massima carica aziendale, ovverosia quella di amministratore delegato.
Grazie ai piani industriali e strategici presentati da Nagel si è giunti all’espansione del Corporate & Investment banking di Mediobanca sui più corposi mercati forestieri (Parigi, Francoforte, Madrid e Londra per citarne alcuni) e il collocamento dell’istituto nel settore del risparmio gestito (CheBanca!, Mediobanca Private Banking).