Vi spiego perche’ a Corigliano le tasse sono al massimo (e continueranno ad esserlo).
Con tutto il rispetto e l’affetto per Nonno Pasquale, pur non avendone conoscenza, e al quale invio i miei auguri, forse Giuseppe Geraci dovrebbe occuparsi di ben altro che girare per compleanni come fosse un diciottenne e rendersi finalmente conto del totale fallimento della sua “azione” (???) amministrativa che inanella un “successo” dietro l’altro. E’ dell’ultima ora la notizia secondo la quale sarebbe stato recapitato a Palazzo Garopoli un decreto ingiuntivo con il quale la Soget,
l’ex società di riscossione tributi, avrebbe intimato al Comune di Corigliano di pagare ben 600’000 euro a titolo di aggio di riscossione, oltre spese ed interessi, si presume. Per quei pochi che non lo sapessero, l’aggio rappresenta la “commissione” che incassa la societa’ di riscossione sulle somme pagate dai cittadini per i tributi comunali. Innanzitutto, i decreti ingiuntivi comprendono sempre le spese di riscossione e gli interessi per il pagamento ritardato, cio’ significa che se il Comune di Corigliano ha ricevuto un’ingiunzione da 600’000 euro, una buona fetta di essa consisterà di spese per avvocati e interessi per ritardato pagamento che il Comune avrebbe potuto evitare di addossare sulle spalle dei Cittadini se solo avesse pagato in tempo quanto dovuto. Le domande che bisognerebbe porsi sono le seguenti: se il Comune doveva pagare questi 600’000 euro alla Soget e la Soget ne aveva diritto per quale motivo il Comune non ha provveduto a pagare in tempo evitando di far pesare sui cittadini le spese legali di recupero sostenute dalla Soget e gli interessi moratori? Se, al contrario, il Comune riteneva che tale cifra di 600’000 euro non spettasse alla Soget in quanto non dovuta, perchè Geraci non ha contestato alla Soget l’insussistenza di tali spettanze in apposita causa e non si e’ opposto al decreto ingiuntivo invece che pagare solo dopo averlo ricevuto??? Le risposte sono altrettanto ovvie, tanto quanto le domande. O c’e’ qualcuno che non sa fare il proprio lavoro, e questo costo viene fatto ricadere ripetutamente sulle spalle dei Cittadini, oppure il Comune di Corigliano non aveva e non ha i soldi per pagare, con buona pace di Geraci che sventola conti in ordine in ogni occasione ben guardandosi, pero’, dal pubblicare le carte. E lo dimostrerebbe l’avvenuto pagamento di una sola tranche dell’importo dovuto e pari a 240 mila euro su di un totale di 600 mila. Dunque, se le pretese della Soget sono valide, o Geraci deve ammettere che i conti del Comune sono in rosso e prossimi a causare il dissesto finanziario per l’Ente tanto da non avere nemmeno 600 mila euro per pagare integralmente il decreto ingiuntivo oppure deve spiegare come mai si e’ aspettato di ricevere un decreto ingiuntivo, con tutto l’aggravio dei costi che ne deriva a carico dei Cittadini, per pagare quanto necessariamente dovuto. In entrambi i casi si evidenzia l’alto grado di superficialita’ con la quale si esercita “l’azione” (???) amministrativa con gravissime ricadute economiche negative sui Cittadini Coriglianesi. Il tutto aggravato da una tanto inconsistente quanto inconcludente azione di opposizione politica che si sostanzia solo ed esclusivamente, e solo per citare le ultime, in puerili polemiche sul grado di pulizia della pineta di Thurio o sulla necessarieta’ ed urgenza di bitumare ora questa ed ora quella strada comunale (ovviamente sempre quella di fronte a casa propria) o installare, niente di meno, il wi-fi gratuito per tutto il territorio. Manco fossimo a Ginevra. Del resto, se un Comune non riesce ad incassare adeguatamente i tributi non puo’ che essere in enorme difficolta’ nel momento in cui dovessero presentarsi, cosi’ come e’ accaduto, pagamenti consistenti da effettuare. Ma che Geraci non abbia la benche’ minima idea di come programmare una riscossione dei tributi per lo meno sufficiente lo dimostra anche e soprattutto l’infinita sequela di dipendenti comunali che in soli 3 anni e mezzo di “Amministrazione” (???) Geraci si e’ succeduta alla direzione del Settore Tributi: Santo- Siinardi- Santo – Pettinato – Santo – Iannini, e forse me ne dimentico qualcun’altro che e’ stato responsabile del Settore Tributi magari nemmeno senza saperlo e magari solo per qualche minuto. Se il dirigente di settore cambia ogni 5 minuti e’ del tutto evidente come Geraci non abbia la benche’ minima idea di dove andare a parare. Senza contare come, a distanza di due anni, Geraci non abbia ancora spiegato per quale motivo sia stato prorogato il servizio alla Soget la quale, all’atto della proroga, risultava interdetta alla contrattazione con la pubblica amministrazione, interdizione della quale sia Geraci sia i suoi fidi scudieri erano perfettamente a conoscenza. Che la situazione sia gravissima e che con Geraci non sia cambiato nulla, anzi il contrario, lo dimostrano le aliquote tributarie ai massimi storici presenti sul territorio di Corigliano. Aliquote sicuramente obbligatorie, per un Comune come il nostro sempre piu’ a rischio dissesto, ma che avrebbero potuto essere diminuite se si fosse provveduto ad una concreta azione di riscossione dei tributi nei fatti molto spesso annunciata ma mai iniziata, oltre ad un adeguato sfruttamento del patrimonio comunale. Del resto, se fosse mai iniziata e avesse conseguito alcuni risultati, tale concreta azione di riscossione si sarebbe gia’ tradotta in un decremento delle tasse le quali, invece, sono ai massimi storici. E se Geraci non e’ riuscito a dare una svolta all’azione di riscossione in 3 anni e mezzo, figuriamoci in questi pochi spiccioli di mandato che gli restano, tra un compleanno ed un altro. Ma i 600 mila euro alla Soget rappresentano solo l’ultimo dei pagamenti ai quali quest’anno Geraci ha fatto andare incontro il Comune di Corigliano. Sarebbe doveroso ricordare anche la transazione con il Notaio Romanello, costata al Comune ben 700 mila euro, con pagamento dilazionato in 3 comode rate come nelle migliori pubblicità delle finanziarie, (http://trasparenza.comune.coriglianocalabro.cs.it/corigliano/mc/mc_attachment.php?mc=22769), (vicenda, e relativi contorni, della quale Geraci dovrebbe informare tutta la Cittadinanza) sarebbe doveroso anche ricordare l’approvazione di debiti fuori bilancio avvenuta quest’estate per un importo superiore a 2,1 milioni di euro, record ineguagliato nella storia di Corigliano. Solo queste 3 spesucce (Soget-Romanello-Debiti fuori bilancio) sono costate quest’anno al popolo Coriglianese ben 3,4 milioni di euro. Senza contare tutti i mutui trentennali contratti da Geraci con la cassa depositi e prestiti per ulteriori milioni e milioni di euro che verranno pagati per la quasi totalita’ dalle amministrazioni future. Ed altri ancora ne verranno, credetemi. E secondo voi questi 3,4 milioni di euro Giuseppe Geraci dove andra’ a pescarli? Esatto. Li prendera’ dalle vostre tasche. Come sempre.
Avete capito perche’ a Corigliano le tasse sono al massimo e non possono essere abbassate? Bene. Ricordatevene alle prossime elezioni.
Papageno l’Uccellatore