Per cercare di prevenire l’insorgere del tumore alla prostata, perché non rendere obbligatoria l’analisi del Psa a 45 anni, e poi, all’età di 50 anni, effettuare un controllo ancora più mirato con una visita urologica e un’ecografia transrettale per anticipare un eventuale tumore e, nel caso, combatterne l’aggressività. E’ quanto richiesto dalla deputata del M5S, Dalila Nesci, attraverso una nterrogazione indirizzata al ministro della salute, Beatrice Lorenzin. Ne da notizia, attraverso un comunicato stampa, il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Francesco Sapia.
“Grazie al meetup M5S di Corigliano Calabro, ed in modo particolare al suo attivista Franco Le pera – afferma Sapia – e grazie all’apporto ed all’aiuto della deputata Nesci è stato possibile presentare una interrogazione parlamentare che affronta una tematica abbastanza attuale, purtroppo, il tumore alla prostata”. Più nello specifico la Nesci interroga il ministro Lorenzin in questi termini: “Se non ritenga opportuno rendere obbligatorio, per tutti i medici di base, prescrivere all’età di 45 anni l’analisi del Psa e all’età di 50 anni un controllo ancora più mirato, con una visita urologica e un’ecografia trans-rettale per anticipare un eventuale tumore e, nel caso, combatterne l’aggressività. Così come per lo screening oncologico – sottolinea la parlamentare – prezioso per prevenire l’insorgere di malattie tumorali nelle donne, è necessario rendere un diritto anche il controllo di eventuali malattie tumorali prostatiche attraverso l’analisi totale del Psa, correlato da altri esami diagnostici. Spero – conclude Nesci – che il ministro si attivi quanto prima per far sì che, nel rispetto del diritto alla salute, ci sia un controllo totale e gratuito per scongiurare o combattere le gravi patologie come, appunto, quelle tumorali”.
Giacinto De Pasquale