Ci sono ancora debiti relativi agli anni ’90, è bene che il Comune inizi col estinguere e liquidare prima questi
Sarebbe utile sapere, tanto per effettive esigenze contingibili quanto per ragioni di interesse collettivo – giacché il Comune in queste settimane sta procedendo con la liquidazione dell’importo di diverse fatture, in ordine all’acquisizione di beni e servizi che ha usufruito – sulla base di quale criterio l’Amministrazione comunale stia adottando e seguendo per l’espletamento di questi atti?
Dico questo perché molte fatture relative a medi, grandi e piccoli importi, afferenti commesse di prestazioni ricevute da soggetti privati, siano essi liberi professionisti o attività d’impresa, sono state già liquidate o sono in procinto di esserlo, e allora, giacché il criterio adottato non si è capito ancora quale sia, si renderebbe opportuno a scanso di equivoci, e per una questione di equità e di principio, e quindi di trasparenza, che sul punto il Sindaco o l’Assessore preposto facessero chiarezza.
Come è noto sono molti i debiti ancora insoluti che il Comune ha contratto nel corso del tempo, ancora ci sono perfino fatture inevase risalenti addirittura agli anni ’90 e, alcuni, tanti dei molti creditori hanno dato avvio a diversi contenziosi, invece, molti altri (dei tanti), con pazienza aspettano ancora fiduciuosi di essere “saldati”.
Poiché le ditte o i liberi professionisti che con grande pazienza e spirito “civile” stanno attendendo da tempo che il “dovuto” gli venga corrisposto, non sarebbe giusto che venissero “scavalcati” nella “riscossione” da altri soggetti creditori, sebbene tutti hanno il sacrosanto diritto a vedersi corrisposti la liquidazione dei propri crediti.
Si pone questa “discussione” come opportuna giacché abbiamo visto in passato, anche in altre realtà amministrative, come gli amministratori (per una strana coincidenza o una particolare sensibilità) privilegiassero alcuni pagamenti e particolari soggetti piuttosto che altri, e cioè dando così corso e vita a degli odiosi favoritismi
Allora il Sindaco Geraci, è bene che nell’espletamento di questi atti ponesse un criterio, chiaro, univoco e inequivocabile animato soltanto dalla chiarezza di principio, di metodo, di priorità, di “giustizia”, abortendo sul nascere qualsiasi fraintendimento o fenomeno di “antipolitica”.