Nonostante un clima di calma apparente in Calabria, e soprattutto nella zona della Sibaritide, la mancanza d’interventi specifici, come i test sierologici, non ci farà uscire probabilmente con facilità dalla “fase 1” che stiamo ancora vivendo in pieno. Oltre ai tamponi, infatti, un discorso a parte riguarda la programmazione sui test sierologici per la determinazione degli anticorpi che nel nostro territorio di competenza, a differenza di altre realtà del Paese, non sono nemmeno partiti.
Non è un caso, infatti, che la Federazione Italiana Medici di Famiglia abbia rivolto in tal senso, proprio nelle ultime ore, un accorato appello alle preposte istituzioni in alcune province calabresi.
Notevole è l’impegno profuso dai responsabili Asp, che meritano di essere ringraziati e adeguatamente supportati. Sono state istituite, ma non ancora attive, le Usca (Unità Speciali di Continuità Assistenziali) per l’assistenza domiciliare, ma il vero problema nel nostro territorio rimane, a detta degli esperti, la mancanza di kit per effettuare i test: solo in questo modo potremo identificare rapidamente i contagiati, ovvero sottoponendo i test a tutti i contatti, intervenendo in maniera celere, isolando e curando i malati.
“La strada per raggiungere traguardi certi – avvertono i medici di famiglia – passa solo attraverso la somministrazione di più tamponi e test sierologici, in questo senso non possiamo permetterci di perdere ulteriore tempo”.
Fabio Pistoia