di Maria Gabriella Tavernise
Ieri, 26 Febbraio 2024, è venuto a mancare l’imprenditore Ciccio Campolo, del quale mio padre
Pasquale, suo grande amico, aveva stima e ammirazione tanto da avere scelto lui e la moglie come
miei padrino e madrina di Battesimo.
Dalle difficoltà e ristrettezze del dopoguerra era uscito grazie alla sua intelligenza, operosità e
intraprendenza, raggiungendo una posizione economica e sociale apprezzabile.
Grazie alla collaborazione costante della moglie, Linuccia Funaro, che lo supportava nei suoi
progetti, aveva creato un’attività commerciale di prestigio che lo rese noto a Corigliano e dintorni.
Ma il suo maggiore motivo di orgoglio erano i figli: Antonietta, medico cardiologo e Fulvio,
avvocato, entrambi affermati professionisti.
In famiglia ricorderemo compare Ciccio per la sua vivacità, per l’entusiasmo con cui parlava del suo
lavoro, per la consapevole soddisfazione dei suoi successi.
Un “self-made man”, questo era il coriglianese Ciccio Campolo che, nei tempi incerti che stiamo
vivendo, potrebbe essere un esempio per tanti giovani.
la figlioccia, Maria Gabriella Tavernise