Dopo aver commentato, nei giorni scorsi, due post apparsi su questo blog volevo brevemente soffermarmi sugli stessi temi con meno ilarità.
Per quanto riguarda la lamentela circa l’abitudine di alcuni cittadini di sciacquare le bottiglie prima di riempirle è utile sottolineare, anche in risposta a chi chiedeva contravvenzioni, la semplice constatazione del fatto che diverse zone della città sono perennemente senza acqua nei rubinetti e tra queste zone c’è proprio il centro storico coriglianese.
Appare subito ovvio e scontato che un cittadino del centro storico è costretto a sciacquare le bottiglie al canale e non potrebbe fare altrimenti.
Potrebbe mai essere questo cittadino, che è costretto ad una tale abitudine perché la sedicente terza città della Calabria non è in grado di offrirgli i servizi essenziali come l’acqua nei rubinetti, ad essere multato per un azione imposta dal disservizio che subisce? Ovviamente no, piuttosto dovrebbero essere i cittadini del centro storico a denunciare chi di competenza.
Sul tema giovani, invece, invito tutti a guardare il bicchiere mezzo pieno e non il bicchiere mezzo vuoto.
Dopo la pandemia e le restrizioni (su cui è meglio stendere un velo pietoso) gli adolescenti sono tornati alla vita normale portandosi dietro il mondo virtuale in cui erano stati confinati non distinguendo più tra il virtuale ed il reale, con i risultati che la cronaca sta rilevando: stupri, omicidi, violenze tra i minori.
C’è chi propone ancora soffocamento e repressione ingiustificata, ma siete davvero sicuri che sia la via giusta e soprattutto che il ragazzi del nostro territorio ne abbiano cosi bisogno?
Come scrivevo prima c’è da guardare il bicchiere mezzo pieno.
E il bicchiere mezzo pieno è che qui da noi le cose , con i giovani, non vanno malissimo.
Non ci sono episodi di violenza eclatanti, le risse rispetto agli anni passati sono diminuite,
i ragazzi conducono una vita moralmente accettabile senza grossi stravolgimenti rispetto alle generazioni che le hanno precedute ed anche il consumo di alcool e altro non è poi cosi aumentato rispetto al passato, è solo più ostentato.
Si è abbassata la fascia oraria in cui i ragazzi escono e questo è il cambiamento più rilevante (ma anche innocuo).
Nonostante un quadro non allarmante c’è chi si lamenta per qualche schiamazzo in piazza e si dimena nel voler a tutti i costi criminalizzare una determinata fascia di età come se gli adulti di oggi non l’avessero vissuta.
E non vale nulla dire << e ma ai nostri tempi eravamo migliori>> perché questo è un mantra generazionale indegno di qualsiasi considerazione e si potrebbe facilmente obiettare il contrario.
In linea di massima li avete saputi educare i vostri figli, di cosa vi lamentate?
Inviterei a lasciare i ragazzi in pace a schiamazzare nel loro luogo sotto gli occhi di tutti
invece di spostarli o costringerli a spostarsi facendone dei nomadi vaganti sui propri mezzi per le strade del sabato sera aumentando il tempo che trascorrono vagando sulle strade e aumentando cosi, proporzionalmente, il rischio che vadano ad incrementare qualche triste statistica che di incrementi, sulle strade, ne vede fin troppi.