E’ trascorso solo un anno dal rinnovo del Consiglio Comunale con la proclamazione dell’allora 36enne Flavio Stasi. Si parlava con le migliori prospettive per il nuovo comune di Corigliano-Rossano e soprattutto di una parola che è sempre più latente, cioè di trasparenza tanto da crederci soprattutto se a pronunciarla era un giovane di buone speranza in una terra che ha visto spesso i giovani fare per le valigie e andarsene chissà dove.
Ma dopo questa premessa, partiamo ai fatti. Il comune di Corigliano-Rossano ha indetto una selezione pubblica finalizzata alla formazione di una graduatoria da cui attingere per l’assunzione di otto istruttori di vigilanza, attraverso un contratto di lavoro a tempo determinato, per tre mesi, e con il pagamento di una tassa di 10 euro quale tassa di adesione. C’è necessità di fare fronte a spese di segreteria? Non è dato saperlo ma a parte ciò la platea dei potenziali partecipanti potrebbe essere sostanzialmente limitatati. Dal bando si evince inoltre che i punti concessi ai candidati, sulla base di “attestati di formazione” (6 punti max) lasciano libertà decisionale alla commissione giudicante. Quindi siamo davanti si ad un bando aperto a tutti, ma con criteri selettivi se limitano ulteriormente la platea dei potenziali destinatari rischiando seriamente di lasciare fuori un comune disoccupato che ad esempio non ha avuto esperienza nel settore (?) o che non ha svolto un corso per Istruttori vigilanza (certo che esistono). A tutto ciò la cosa più grave e che è consolidata dal fatto che, negli ultimi giorni, in città sembra essere partito un “toto nomi”, (secondo fonti non attendibili (che sia chiaro!) si parla di vicini, parenti o affini, di consiglieri comunali). A questo punto cosa bisogna aspettarsi dall’amministrazione Stasi che durante la scorsa campagna elettorale delle amministrative, inneggiava dai palchi una maggiore trasparenza e imparzialità?. In qualità di Comitato per i diritti del lavoratore, siamo imparziali da qualsiasi commento al riguardo, auspicandoci che quanto riportato in questo articolo non si prospetti come cruda realtà in una terra già martoriata in tutti i sensi e flagellata da quel temibile spettro che è la disoccupazione (giovanile in primis).