Il parroco Padre Lorenzo Fortugno illustra il programma delle celebrazioni
Nella notte del 23 agosto 1648, mentre osservava il mare nelle vicinanze della chiesa di S. Leonardo e della Torre del Cupo, tra il personale di quest’ultima vi era un’umile sentinella a cavallo, di nome Antonio Ruffo, che assolveva il suo compito cavalcando lungo la spiaggia e osservando il mare alla ricerca di eventuali pericoli.
Secondo la tradizione, proprio a lui, quella notte, apparve la Vergine Santissima. Seduta su di un seggio sul mare, con le braccia distese, tranquillizzò l’attonito cavaliere e dichiarò di essere la Madonna della Schiavonea. Gli chiese poi di far dipingere una Sua effigie da venerare nella vicina chiesetta di San Leonardo, in riva al mare. Maria Santissima ripeté per altre due volte la sua Apparizione, prima che si credesse alla realtà delle visioni e che si provvedesse a quanto da Lei richiesto. Fu così dato incarico ad un pittore di Corigliano, un certo Scamardella, di dipingere un ritratto della Vergine apparsa.
Il mistico racconto, tramandato nel corso dei secoli, permane vivo e intatto nelle menti e nei cuori di tutti i figli di Schiavonea, popoloso borgo marinaro coriglianese che ogni anno puntualmente, il 23 agosto, celebra l’avvenimento con dignità, decoro, grande partecipazione fisica e, soprattutto, emotiva. Il parroco del Santuario Santa Maria ad Nives, Padre Lorenzo Fortugno, con la sua caratteristica discrezione e il dinamismo che tutti gli riconoscono è al lavoro, in sinergia con la comunità parrocchiale. E così, giovedì 23 agosto si tornerà a rivivere il tradizionale appuntamento quale segno di fede e devozione popolare in onore della Madonna della Schiavonea, miracolosamente apparsa alla guardia torriera Antonio Ruffo detto Antonaccio.
“Questo – dichiara Padre Lorenzo Fortugno – è il programma delle celebrazioni religiose in programma per giovedì 23: Sante Messe alle ore 7.30 e 19.00; Processione alle 19.45 (motorizzata fino alla Madonnina, a seguire rientro a piedi); gli uomini che desiderano portare la Madonna della Schiavonea si devono recare alla Madonnina. Nelle prossime ore avremo conferma sulla possibilità di realizzare come ogni anno il tradizionale imbarco, a seguito delle necessarie autorizzazioni da parte delle autorità preposte. Infine, al rientro della Processione, serata di convivialità nel sagrato della chiesa”.
Per diversi anni, il quadro della Madonna della Schiavonea fu custodito nella chiesa di San Pietro in Corigliano, ma dal 1648 è possibile ammirarlo nel Santuario del borgo marinaro. Molto suggestivo anche il prosieguo della leggenda legata all’opera d’arte. Il pittore Scamardella, difatti, a seguito della suddetta Apparizione, iniziò il suo lavoro nella chiesetta di S. Andrea, sotto la direzione dello stesso Antonio Ruffo, il quale gli indicava i particolari della posizione della Madonna, della foggia e dei colori dell’abito. Inspiegabilmente, e secondo qualcuno anche improvvisamente, si trovò il viso della Vergine completato con arte veramente sublime: era il volto di una Madonna Nera. Contemporaneamente, la campana della chiesetta si mise a suonare da sola, richiamando i fedeli ad ammirare il volto miracoloso della Vergine. Dopo questo fatto straordinario, il pittore non ebbe più il coraggio di rifinire il resto del quadro. L’entusiasmo dei coriglianesi fu grande e la loro devozione crebbe di più a causa delle Grazie che la Madonna spandeva.
Fabio Pistoia