Hanno preso il via mercoledì scorso 7 ottobre e si concluderanno domani domenica 11, allo Scalo cittadino presso la parrocchia che porta il loro nome, i solenni festeggiamenti in onore dei santi Nicola Abenante e Leone Somma, martiri coriglianesi uccisi per la loro fede il 10 ottobre 1227 a Ceuta in Marocco. Questa parrocchia, in ordine di tempo, è la più giovane tra quelle attualmente operanti nel territorio coriglianese, infatti esiste dal 2001, ed è diretta dai salesiana, che lo ricordiamo operano in città dal 1994.
I salesiani hanno preso possesso di questa parrocchia nel giugno del 2013 con l’ingresso ufficiale del parroco don Tome Mihaj, che a fine agosto dello scorso anno è stato trasferito in Kossovo per svolgere lì la propria missione pastorale, oggi la parrocchia è retta da don Natalino Carandente, che è anche direttore dell’Opera salesiana coriglianese e da don Renato. Il 22 giugno 2011 la parrocchia ha una nuova chiesa. Quel giorno alla presenza, tra gli altri, dell’allora vescovo Marcianò, avviene la cerimonia di dedicazione dell’edificio di culto ai santi coriglianesi Nicola e Leone, però l’interno della chiesa non è completo, infatti mancavano la vetrata e il crocifisso. Ci vorrà oltre un anno affinché la chiesa venisse completata. Infatti domenica 5 agosto 2012 alla presenza anche dell’artista veneta, Raffaella Benetti, avvenne la benedizione della vetrata artistica e del Crocifisso bronzeo. Si tratta di due opere, ma soprattutto il Crocifisso bronzeo, di rilevante valore artistico, ed è per questo che riteniamo doveroso sottolinearne la portata religiosa e artistica riproponendo le parole dell’artista. Ed in quella circostanza fu la stessa Benetti che spiegò le due opere. “Il progetto della chiesa Santi Nicola e Leone – affermò – presenta la zona absidale del presbiterio come volume di luce, una grande vetrata che ho interpretato non come elemento decorativo, ma legata indissolubilmente all’architettura a sua volta finalizzata ad uno scopo. Vetrata che introduce così nel volume architettonico l’elemento colorato della superficie, delimitando e illuminando contemporaneamente. Essa non è semplicemente una parete trasparente ma una divisione simbolica e materiale tra due spazi, tra due luci. Lo sguardo trapassa questa frontiera tra lo spazio esterno e lo spazio interno del luogo nel quale si compie la celebrazione liturgica. E’ un passaggio che trasmuta la luce fisica in luce spirituale attraverso le vibrazioni cromatiche che si animano al variare dell’ora che scorre, dall’ombra alla luce”. Per quanto riguarda invece l’imponente crocifisso bronzeo che troneggia sopra l’altare: “Affrontare come artista il tema della Croce – disse la Benetti – pone davanti ad una molteplicità di domande tra le quali come rappresentare la forza di questo segno armonico, la forma dell’astratto puro, l’uomo, il momento estremo dell’abbandono e la massima intimità nel momento dell’abbandono. Ritengo importante cercare di capire come l’immagine significhi il tempo presente, quale linguaggio sia possibile adottare perché un messaggio possa comunicare al mondo d’oggi, quali forme possano essere create perché esprimano una ricerca di senso dell’uomo. La preoccupazione della rappresentazione dovrà allora aprirsi al desiderio di incarnare un senso, di farsi coesione tra l’immagine e la dimensione di fede dell’uomo, andare verso le origini del senso”. Ebbene da quel 30 settembre 2001, data ufficiale di avvio dell’attività parrocchiale della Chiesa dei santi Nicola e Leone, sono 14 anni che questa comunità organizza queste giornate intense di festeggiamenti in onore dei due martiri coriglianesi della cristianità. Oggi sabato 10 è in programma alle 18 la Messa animata dai Salesiani cooperatori. Alle 20.30 si terrà la “Corrida” a cura dei giovani della parrocchia. Domani tre le Sante messe in programma: alle 8.30 presieduta da don Renato, alle 10.30 e alle 18.00 saranno presiedute da don Natalino. Alle 20 è in programma lo spettacolo di Gennaro Calabrese.
Giacinto De Pasquale