Il porsi domande su grandi questioni e su piccoli fatti quotidiani è da sempre connaturato all’uomo. Quando più nulla ci chiediamo, vuol dire che abbiamo perso interessi e, insieme, il gusto a fare e a reagire. È un brutto campanello, l’anticamera della fine. Il mondo non ci appartiene più e noi non gli apparteniamo.
Pensavo queste cose nel sentirmi raccomandare da un amico di godermi la giornata tra una passeggiata, un pasto e un sonnellino. Se mi abbia procurato tristezza o angoscia, non saprei. Forse, entrambe le cose. Per fortuna mi soccorre un verso di Aldo Palazzeschi: “Quando alla finestra / assisto / al tramonto del sole che sparisce lentamente / dietro il colle del Gianicolo / alla fine mi domando: chi ha combinato quello che ho visto?”