Il confronto è da sempre la “chiave” giusta per pervenire a conclusioni stabili e fondate. Con questo messaggio di base il movimento Corigliano Domani ha aperto e portato avanti il dibattito sull’argomento caldo del momento, ossia il referendum sull’abolizione delle trivelle nei mari che domenica avrà il suo epilogo con la fase del voto.
Curato dal segretario del movimento, Giorgio Tricarico, nei giorni scorsi c’è stato un incontro a Corigliano atto proprio a sensibilizzare la popolazione sulla delicatezza dell’argomento suddetto e sull’importanza del recarsi alle urne, occasione con la quale Corigliano Domani ha confermato la propria posizione a favore del “sì”, ossia contro le trivelle nei mari. «La folta partecipazione al nostro incontro ci ha dato prova che tanta gente ha preso a cuore la questione – dicono dal direttivo del movimento – poiché quello attuale è un momento critico, un’importante crocevia sociale in cui il popolo italiano è chiamato ad esprimersi sull’argomento suddetto mediante il più importante mezzo di democrazia che si ha a disposizione: il Referendum. E’ il momento giusto per andare oltre colori politici, opinioni discordanti ed eventuali antipatie – dicono ancora – al fine di perseguire tutti insieme un solo ed unico obiettivo, ossia quello della tutela e della salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo, il bene più prezioso che possediamo». Il dibattito è stato presieduto da relatori che rappresentano i settori trainanti dell’economia del territorio, in modo da poter dare voce a chi fa di quest’ultimo la fonte del proprio lavoro e della propria ricchezza. Tra gli altri, sono anche intervenuti Parisio Camodeca, direttore Confagricoltura Cosenza; Luigi Adinolfi, della Coldiretti; Evelina Provenza, biologa marina dell’Arpacal; Giorgio Salimbeni, coordinatore del dibattito e membro dello stesso movimento; Claudio Malavolta, presidente di Corigliano Domani; Giuseppe Aieta, consigliere regionale, il cui intervento è servito a chiarire la posizione della Regione Calabria sul tema “la nostra Terra vota Sì”. «Raggiungere il quorum sarà di certo difficile, ma l’importante è dare un forte segnale di protesta e di nette prese di posizione. Se non lo facessimo – chiudono da Corigliano Domani – significherebbe essersi arresi in partenza».
Ufficio Stampa
CORIGLIANO DOMANI