È trascorso un anno dal voto referendario che ha visto Corigliano e Rossano esprimersi sulla loro fusione e di converso sulla loro estinzione. Per me è una ricorrenza mesta perché è quella di una sconfitta, e la sconfitte bruciano sempre, anche quando si ha contezza di essere stati nel giusto, magari nella storia si fossero vinte tutte le battaglie fatte per motivi giusti, saremmo nel paradiso!
Tuttavia giova ricordare per dare la dimensione del voto ma in estrema sintesi, che 6,75 Coriglianesi su 10 sono rimasti a casa, e che dei 3,25 che hanno votato 2 si sono espressi a favore del Si alla fusione e 1, 25 hanno detto No, e che hanno accettato e dato il via all’estinzione del Comune di Corigliano 2 cittadini su 10.
Un’ultima considerazione permettetemela di farla con una punta di orgoglio: Corigliano Centro si è difeso esprimendo tutta la sua contrarietà con 1.054 No a fronte di 885 Si,
denunciandosi come ultima enclave dell’autonomia Coriglianese.
Questo per rinfrescarci la memoria, visto che come popolo l’abbiamo cortissima.
Ad un anno di distanza con sette mesi di commissariamento dalla nascita effettiva del comune unico qualcuno comincia a trarre qualche somma ed alla luce di quello che è lo stato di fatto ancora si pone la fatidica domanda :
Perché?
Bhè qualche considerazione possiamo a questo punto tentarla:
E per esempio possiamo dire senza tema di smentita che Rossano si era molto meglio “attrezzata” ad affrontare la fusione, sarà un caso? Bhoo
Sotto in profilo della fusione delle macchine comunali infatti corigliano perde alla grande, dovendo registrare la presenza di fatto di quasi tutta la classe dirigenziale selezionata tra il personale di Rossano per titoli posseduti mentre a Corigliano tranne che per il Comando vigili, sono rimaste le briciole che di fatto non contano nulla.
Questo, come facilmente intuibile, ha portato nei corridoi e stanze degli uffici di Sant’Antonio grande sconforto e sensazione di essere stati svenduti come manovalanza all’altro socio, e come dargli torto, se si pensa che l’unico funzionario di peso che avevano, ha preso “bagagli e baghettelle” e se n’è bellamente andato, lasciando dietro di se molti e gravi interrogativi ai quali il commissario non ha voluto o saputo rispondere., non ultimo il perché avendo a disposizione tempo per farlo ha sentito la necessità di fondere le due casse dei comuni, creando un precedente gravissimo, non dando più la possibilità di comparare le condizioni finanziarie tra debiti e crediti dei due comuni ma privando una parte dei cittadini di quella quota parte di risparmi e sacrifici che le formiche avevano fatto e che alla luce dell’accaduto l’altra le cicale hanno introiettato senza colpo ferire!
Il clima non è dei migliori si lavora a Corigliano con la sensazione di stare sotto un “padrone estraneo”, ma sopratutto, da quel che si ascolta negli sfoghi di amici ed impiegati, ci si lamenta di essere privi di rappresentanza autorevole che possa portare avanti le loro ragioni giuste o sbagliate che siano.
E come dargli torto ? Quando si pensa che gli atti per la formazione dirigenziale, il comune di Rossano, ha dato tutta l’impressione di averli presi proprio in vista della fusione, attrezzandosi alla bisogna, mentre Corigliano ha lasciato agli altri praterie nelle sue schiere, praterie che oggi gli altri percorrono con cipiglio da conquistatori che non fanno prigionieri! Con grave responsabilità del Segretario e del Sindaco uscente.
Per quanto attiene la gestione commissariale, ed i rapporti tra l’Ente ed il cittadino necessita ricordare che il commissario è organo monocratico e come tale non deve dare conto a nessuno del suo operato, come lui nessun sindaco può operare, per cui viste le condizioni in cui questo territorio versa, buche, acqua, illuminazione cose appunto di ordinaria amministrazione, le cose sono due: o Bagnato è un incapace, cosa che non credo, oppure se non ci riesce lui che non deve mediare con assessori, consiglieri, gruppi, figuriamoci il sindaco di domani che oltre a tutto ciò si dovrà misurare anche con l’appartenenza territoriale (Corigliano o Rossano) che, non raccontiamo fandonie, non sarà assolutamente cancellata.
Non credo alle scuse che ci raccontano “dopo l’elezione del nuovo sindaco le cose cambieranno”, perché interverrà la nuova classe politica del comune unico, mi chiedo
ma questa nuova classe politica che dovrebbe intervenire dove è in gestazione che tra nove mesi sarà partorita? E dove è stata finora questa razza “superior”,
forse nell’astronave che li partorirà di nascosto in qualche radura del Patire?
Ma torniamo all’analisi degli esiti della fusione ad oggi, al netto degli spot elettorali che abbiamo sentito e che ci raccontano saremo, faremo, diventeremo dopo la fusione possiamo affermare che stanno sornionamente ed alla chetichella emergendo alcuni, ma solo alcuni, degli interessi che hanno spinto quella esigua squadra dei fusionisti leader a percorrere questa strada, portandosi dietro una pletora di cittadini disillusi, scontenti, amareggiati che hanno creduto di vedere in questo marchingegno amministrativo, di una fusione inesistente nei fatti e nelle linee di tendenza di sviluppo, una via d’uscita all’incapacità politica ed amministrativa del nostro singolo territorio.
Sono state ad esempio liquidate incentivazioni e straordinari e altri arretrati vari, afferenti il personale Rossanese addirittura dal 2014/2015, allora qualche sprovveduto si chiede:
Visto che questo è successo solo per il personale di Rossano e non generalizzato anche per quello di Corigliano, premesso che sarà anche corretto, ma la domanda è:
Ma come mai li hanno liquidati proprio adesso e non prima?
Correttezza avrebbe voluto che ogni comune avesse liquidato le proprie pendenze debitorie con le proprie casse e non attingendo e mettendo le mani nelle tasche dei coriglianesi che hanno pagato con stenti e tasse a manetta il prezzo per non andare incontro al dissesto.
Si stanno presentando al comune fuso, ingiunzioni di pagamento datate 2015, più di una pare, dall’importo di ben oltre un milione di euro, avete letto bene oltre un milione di euro, dovute dal comune di Rossano, e per amor di Patria non entriamo nello specifico, ma la domanda è ancora questa, fatta salva la liceità dell’ingiunzione, ma come mai Rossano non ha pagato i suoi debiti quando rispondeva delle sue azioni in proprio ed invece ha aspettato che si aprissero le casse degli ingenui pantalone (uso un eufemismo) cittadini di corigliano?
Credo che ancora ne vedremo di queste storie perché come sappiamo bene, il diavolo fa le pentole …
Poveri coriglianesi che sono caduti nel più grosso trappolone che nella storia gli sia mai stato teso, ma i numeri che ho ricordato nel post danno loro torto quindi chi colpa del suo mal …
Mario Gallina