Sono complessivamente 67 le persone rinviate a giudizio dal giudice presso il tribunale di Castrovillari, Anna Maria Grimaldi, relativamente alla operazione denominata “senza terra” e risalente al 19 ottobre 2012. Si tratta di:
Algieri Natale classe 1963, Algieri Natale classe 1975, Alonia Massimo, Arcovio Gennaro, Arturi Giorgio, Autieri Giuseppe, Autieri Salvatore, Barone Santa, Berardi Sergio, Brogno Antonio, Brogno Francesco,Campana Innocenza, Campilongo Luciano, Caputo Francesco, Caravetta Antonio Carmine, Caravetta Antonio, Corigliano Maria Adele, Corigliano Luigi, Cruceli Isabella, Curia Ilaria, Curia Vincenzo, De Biase Luigi, Dumitru Florian, Ferraro Esterina, Filacchione Arturo, Firkov Georgi, Gargiullo Antonio, Gencarelli Cosimo, Gogova Albena, Greco Giuliano, Gualtierotti Franco, Linardi Francesco, Lombisani Francesca, Macaretti Antonio, Malagrinò Placido, Manna Antonio, Manzi Lucia, Mollo Giuseppina, Oliverio Raffaella, Pacifico Giorgio Francesco, Papaianni Leonardo, Picerno Vincenzo, Popescu Gheorghe, Potentino Cosimo Damiano, Pucci Giorgio, Romio Immacolata Elena, Russo Cataldo Antonio, Salimbeni Italia, Scorzafave Ketty, Siciliano Innocenzo, Smurra Mario, Sposato Demetrio, Strigaro Giorgio, Taranto Giuseppe, Taranto Sonia, Tedesco Antonio, Tieri Salvatore, Varcaro Lucia, Zangaro Piero Andrea, Magno Sonia, Valentini Silvana, Servidio Patrizia, Bossio Assunta, Demitri Rocco, Coppola Francesco Cosimo, Bruno Maria, Trotta Giuseppina, Viola Carmine, Viteritti Domenica e Scarcella Rosalba. Il processo nei confronti di queste persone inizierà il prossimo 19 luglio davanti ai giudici del tribunale di Castrovillari. Ricordiamo che l’operazione “senza terra” risalente a circa tre anni e mezzo fa venne condotta questa nell’Alto Jonio cosentino dai finanzieri del comando provinciale di Cosenza. I finanzieri accertano in quella circostanza una truffa ai danni dell’Inps da 11 milioni di euro. All’epoca tra gli arrestati figurava anche il consigliere provinciale Antonio Carmine Caravetta, dell’Udc. I finanzieri scoprirono l’esistenza di 4.098 falsi braccianti agricoli e procedettero anche al sequestro di beni per 66 milioni di euro. Tra i beni sequestrati figurarono anche un patronato sindacale Epas con sede a Schiavonea di Corigliano Calabro e 23 tra società, cooperative e ditte individuali agricole. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata e continuata ai danni dell’Inps, peculato, corruzione, abuso d’ufficio, falso, accesso abusivo a sistemi informatici e violazione della normativa in materia elettorale. In particolare, all’epoca vennero sequestrati i seguenti beni: 35 immobili di cui (18 appartamenti, 12 magazzini/depositi/box, 3 terreni, 2 locali commerciali); 65 autoveicoli; 7 motocicli; 826 quote societarie; rapporti bancari e/o postali di 23 società cooperative e ditte individuali e di 37 persone fisiche. Secondo gli inquirenti l’organizzazione procurava a falsi braccianti agricoli che, in realtà, erano praticanti in studi legali, dipendenti del patronato Epas, casalinghe, studenti universitari, indennità di disoccupazione, di malattia e di maternità e la relativa contribuzione figurativa dietro il pagamento di una somma di denaro. Grazie all’elevato numero di persone coinvolte (oltre 4.098), secondo l’accusa, Caravetta, con l’aiuto dell’organizzazione, sarebbe riuscito ad ottenere il sostegno elettorale nelle elezioni per il Consiglio comunale di Corigliano e per quello della Provincia di Cosenza, venendo eletto in entrambe le competizioni. In cambio, i falsi braccianti avrebbero avuto, sistematicamente, l’accesso abusivo e illegale al sistema di tutela previdenziale.