Avvolto in un sacco di plastica, uno di quei comuni sacchi usati per i rifiuti, ma all’interno c’era un neonato, senza vita. Succede a Cirò, qui vicino a noi, in Calabria, terra della “vita” che purtroppo racconta una terribile e orribile storia di morte. Sono 2 giorni che non riesco a dormire, pensare a quel piccolo corpo senza vita, inerme , senza possibilità di tornare indietro.
Non conosco il tuo nome, l’autopsia aiuterà a capire di più, ma resterai un piccolo arcobaleno che ha attraversato il cielo di questa terra. Terra che ancora una volta racconta storie di morte, perché ormai qui si parla solo di morte. Dio perdonami, se sbatto i pugni, se il cuore invoca vendetta, se è difficile perdonare, anzi, in questo caso è praticamente impossibile. Avevi ancora il cordone ombelicale attaccato, eri ancora “aggrappato” alla vita. Piccolo angelo, perdonali e perdonaci, come quel grido, “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato”. Accogli, o Dio, nel tuo abbraccio di Padre, questo “piccolo” e mostragli che c’è la possibilità di una vita migliore, di un mondo che proclami la vita e non la morte, che tutto ha un senso perché il senso di tutto sei Tu. Buon viaggio piccolo….non si può uccidere la primavera!
francesco caputo