Le donne della destra coriglianese, in rivolta perché escluse dalla nomina di assessore allo sport e turismo, da parte del sindaco, francamente mi fanno ridere e mi mettono tristezza. Se devo essere sincero anche i commenti a quell’ articolo mi intristiscono. I commenti sono tutti mirati allo sberleffo, prendono di mira una persona nel tentativo di aizzare ancora di più lo scontro, insomma piuttosto che capire, si preferisce non capire ma vedere la rissa. Non mette tristezza una cosa del genere?
Al di la delle qualità politiche della persona che si tenta di aizzare contro Geraci, cosa che per altro non farà mai, ridurre tutto a rissa è una cosa da poveretti, da buoni a niente che si divertono, pensandosi migliori di altri. Per le donne che si lamentano della mancata nomina, il discorso è un pelino diverso, loro partono dal sillogismo: portiamo i voti, sappiamo governare. Questo ragionamento è quanto di più deleterio possa esserci nella vita politica di un paese. Se una persona ha un grande parentato che lo appoggia e quindi arriva nel consiglio comunale con una valanga di voti, questo basta a farlo diventare assessore? Le capacità amministrative del votato in abbondanza, da che cosa si misurano? L’ intelligenza, il desiderio di far bene per il paese, l’ onestà, da cosa la misuriamo? Voglio dire alle donne della destra coriglianese, che non è sufficiente avere una valanga di voti, per essere un buon assessore, a meno che non basta solo fregiarsi del titolo, se poi sia meritato o meno, si vedrà. Se uno va a fare l’ assessore allo sport e turismo, vuol dire che deve avere un’idea su come organizzare il turismo nel paese, come mettere su degli eventi che richiamano persone, organizzare gli operatori turistici per far si che ci sia offerte di richiamo, darsi da fare perché i colleghi che operano sulla viabilità, igiene e servizi, siano in sintonia. La neo assessore è capace di tutto questo? Non si sa… non ha detto cosa vuole fare… e il dramma è che nessuno lo chiede. Se Geraci sia eterodiretto non lo so, ma certamente se ricorre a persone da fuori per cercare di tamponare lo smottamento prossimo venturo, non crea un clima sereno tra i suoi. Io penso che Geraci, se ricorre a persone da fuori, il rapporto fiduciario nel suo territorio è venuto meno, non si fida di chi lo circonda nei piani alti della destra paesana e ricorre a “suggerimenti” esterni. Che grado di affidabilità e di fedeltà politica nei confronti del sindaco, le rivoltose possono esibire? Più o meno della neo assessore? E’ evidente che Geraci si fida di più di “qualcuno” che con Corigliano ha poco da spartirci, che è capace di procurare assessori da fuori, sia maschi che femmine, che garantiscono il sindaco. Mentre per la nomina dell’ assessore al bilancio i mugugni sono stati pochi e di scarsa intensità, per la nomina all’ assessore allo sport e turismo i mugugni si sono materializzati in forma più consistente e più diffusa. Voglio escludere che sia un problema di sesso ( gli uomini meno rissaioli delle donne) preferisco pensare che forse tanta gente è convinta che fare l’ assessore allo sport e turismo sia poco impegnativo. Se è così, è l’ ennesima dimostrazione della pochezza politica locale. Gli assessori al turismo, nei paesi di turismo nei quali noi ci vorremmo annoverare, sono le persone più capaci, più attive e più competente, da noi li vorremmo scegliere sulla base della quantità di voti presi, ma forse li scegliamo perché consigliate da persona di fiducia sulle cui capacità non ci viene fornito niente se non che domenica è andata allo stadio a vedere la partita di pallone. Almeno il Corigliano ha vinto…
Mario