In queste ultime ore molte cose stanno mutando, molti equilibri politici all’interno della Maggioranza stanno cangiando e tutto si appresta ad essere più precario, più effimero, più destabilizzante e, questo, a partire proprio dalla compagine politica che sostiene il Sindaco. D’altronde quando il malcontento serpeggia sempre più intensamente, quando ai cittadini non si danno le risposte e le difficoltà non vengono affrontate con un giusto approccio metodico e una certa determinazione, per gli amministratori tutto diventa più difficile, tutto si complica: gli equilibri saltano, le forze si sfaldano, i movimenti si frazionano, le forze implodono. Più o meno questa è l’esperienza che sta vivendo il sindaco Geraci.
Il territorio risulta essere sempre più desolato nel suo triste destino, la Città non avverte più quella spinta vitale di essere inserita in una prospettiva di emancipazione e di crescita civile prima ancora che politica, i cittadini già presi da mille difficoltà quotidiane e proprie della routine della vita si vedono il loro percorso esistenziale complicato da mille ingiustizie sociali e appesantito da tante difficoltà create dalla cattiva politica, quella che dovrebbe favorire e agevolare il benessere e la convivenza sociale ma che, difatti, è la principale responsabile di quelle stesse difficoltà che appesantiscono la vita della comunità, della nostra Corigliano e questo da più tempo.
L’On. Geraci che, durante la campagna elettorale, aveva chiesto credito e fiducia ai suoi concittadini in virtù della sua esperienza pregressa esperienza di ex sindaco, oggi si ritrova alla guida della Città mostrando tutti i limiti dell’indecenza amministrativa, con opere pubbliche gestite male e rallentate nel suo percorso originario di realizzazione; con l’ordinarietà dei servizi che viene garantita a singhiozzi e a secondo di che zona del Comune si risiede; con una certa apatia nel porre ordine e trasparenza alla propria azione politico-amministrativa. E senza mai prendere in considerazione un’altra via, magari quella di poter amministrare con la co-responsabilità di altre forze.
Questa la realtà, questa la situazione che con le sue mille difficoltà non gestite adeguatamente si amplificano sempre di più fino ad asfissiare ogni spiraglio, ogni lume, ogni speranza. Una speranza che viene risucchiata, giorno dopo giorno, dalla delusione di essere oltraggiati nella propria dignità di cittadino; una delusione che si anima nella disillusione di aver affidato la città a un manipolo di persone senza arte e nè parte che tutto fanno fuorché avvertire la voce di dolore che proviene dal loro stesso Popolo.
A fronte di tutta questa situazione, sociale e politica, con un Sindaco e una Giunta che sembrano vivere in un mondo diverso da quello in cui viviamo tutti, la città, oggi alle porte di una stagione turistica offesa nella sua potenziale vocazione, tutto è più triste. Una tristezza che sta assumendo i contorni del drammatico.
Drammaticità che è data dal fatto che la nostra compagine politica di maggioranza, appiattita su se stessa, allineata al silenzio e alla chiusura che il Sindaco già da tempo dimostra alla Città, non proferisce parola su niente, su nessuna “situazione” che riguarda la Città. Ora il sindaco sembra che si sia accorto pure di avere tra le sue fila un consigliere che è anche “costruttore”, presto si accorgerà anche di aver preso per i fondelli un’intera Città e forse, in quel momento, questa comunità sarà veramente libera, libera di scegliersi il proprio destino.