Anche questa estate la stiamo trascorrendo nel caos più totale. Risulta pur comprensibile il ritardo nella consegna dei lavori probabilmente legato a problemi prettamente finanziari di altra natura. L’aspetto che tuttavia, preoccupa i cittadini è l’incertezza dello sviluppo dell’idea progettuale nell’ambito del tratto del lungomare sito in località Fabrizio Piccolo, in particolare in corrispondenza del lido Tropix. Qui il lungomare fatalmente si interrompe per lasciar spazio al citato lido.
Dunque l’interrogativo che ci si pone è il seguente: è il progetto a prevedere la deviazione in quel punto in favore del lido, oppure la detta deviazione è stata ideata in corso d’opera? In entrambi i casi ci troviamo di fronte ad una bruttura architettonico-ambientale improponibile. A questo punto, “ la domanda sorge spontanea”: perché il Comune in sede di progetto non ha rilevato che il disegno del lungomare andava a sovrapporsi all’area impegnata dal lido? Se ciò, invece, è stato rilevato, come mai non è stata operata la preventiva revoca della concessione demaniale marittima cosi come prevede la legge in questi casi? Il dato normativo cui ci riferiamo è costituito dall’articolo 42 comma 2 del codice della Navigazione il quale testualmente recita: “Le concessioni di durata superiore al quadriennio e che comunque importino impianti di difficile sgombero sono revocabili per specifici motivi inerenti al pubblico uso del mare o per altre ragioni di pubblico interesse, a giudizio DISCREZIONALE dell’autorità marittima “ . Per dovere di precisazione, si evidenzia che il dettato normativo di cui sopra è una regola generale che vale anche per gli impianti di non difficile sgombero qualora esistano, quali presupposti fondamentali, ragioni di interesse pubblico. Inoltre il dovere della revoca in questi casi fa a capo all’Ente Comune; ciò a seguito del passaggio delle competenze ,in materia demaniale, dall’autorità marittima al Comune. Si evidenzia nel testo della norma sopra riportata il termine “discrezionale” il quale è palese attribuire all’Amministrazione pubblica pieni poteri in merito alle decisioni che riguardano il bene della collettività. La situazione d’ incompatibilità spaziale sopra descritta continua a sussistere tuttora ed è chiaramente visibile a chiunque transiti nella zona suddetta. La domanda che i cittadini si pongono è la seguente: nel prossimo futuro il lungomare sarà deviato rispetto al tracciato rettilineo per salvaguardare la sopravvivenza del lido a discapito dell’ interesse di 40 mila abitanti, oppure ci si ravvedrà della storpiatura che si sta perpetrando ancora attualmente ai danni del popolo coriglianese? Sindaco, per favore, nel rispondere alla presente, assicuri i cittadini!!!
Francesco Sapia Portavoce M5S