Alla base delle grandi opere o dei grandi avvenimenti, c’è sempre un pensiero, un’ idea che scaturisce da menti avvezze al pensare in grande per lasciare un segno tangibile nella storia. Non so se le associazioni per la fusione siano 10 oppure 100 o addirittura 1.000, ma penso e ho capito che la fusione tra Corigliano e Rossano, sarebbe uno di quegli eventi, o di quelle opere che lasciano il segno nella storia della Calabria.
Sul perché non si realizza, alcuni interventi sul questo blog, parlano di ascari, di gente che si taglia i “gioielli di famiglia” per far dispetto alla moglie, di gente indecisa che continua a perdere tempo. La realtà, secondo il mio modesto pensiero, è ancora più atroce e terribile, la fusione comporta un confronto politico con altri che la logica clientelare e “familistica” che vige a Corigliano, non troverebbe riscontro. Corigliano ha una classe politica tra le più povere, culturalmente parlando, abituata a conquistarsi il voto, non sulla base di programmi elettorali, sfido chiunque a trovare tracce di programmi sia a destra che a sinistra e anche nelle civiche, ma sulla base di promesse, favori e amicizie con umanità varie. Lo sviluppo edilizio di Corigliano è uno di quelli senza ne capo ne coda, se un PRG lo avessero lasciato fare ad un bambino avrebbe sen’ altro disegnato un paese almeno con un’ anima. Il sindaco Geraci, in 15 anni, ha realizzato un paese che, ha, lentamente e costantemente, sostituito agli agrumeti, case, asfalto e cemento, sul turismo non ha investito un euro, per carità, non parliamo del lungomare, che più che attirare turisti, attira automobilisti che fanno il percorso andata e ritorno e poi misurano i tempi impiegati, ( se ci fosse un sindaco perspicace, potrebbe organizzarci una sorta di gran premio tipo Montecarlo). Sull’ ambiente oltre a non spenderci un euro, non ci spende neanche una parola, sul lavoro poi sembra un argomento con cui non ha nulla da spartire. Qualcuno dei suoi supporter può citare un solo argomento, un solo problema di carattere generale che questo sindaco, questa giunta comunale, abbia affrontato e proposto soluzioni? Si prende ad esempio il sindaco perché è quello che ha responsabilità civili e morali della gestione della cosa pubblica, ma non è che gli altri eccellono, per cui non si possono spremere rape pensando che possa colare sangue. Per questo Corigliano non sarà mai adeguata alla fusione. Il doversi confrontare, anche all’ interno degli stessi partiti, con persone che, magari riescono ad elaborare due o tre pensieri, non avendone nessuno, viene visto come una battaglia persa sin dall’ inizio e come diceva Giulio Cesare: “ meglio essere primi nella merda, che secondi a Roma”. I coriglianesi che hanno voglia di avere un ruolo positivo nella storia la smettano di votare “mezze cartucce” e incomincino ad impegnarsi in prima persona per avere una classe politica adeguata ai problemi che ci affliggono, che come è facilmente riscontrabile, sono tanti, irrisolti da secoli e mai affrontati specialmente negli ultimi 30 anni.
Mario