Reintegro immediato nel posto di lavoro con relativo risarcimento dei danni subiti. E’ questa la decisione assunta dal Consiglio di Stato a seguito del ricorso presentato dal medico coriglianese, Giovanni Oronzo Scarcella, nei confronti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza. Scarcella licenziato dall’Asp nel novembre di undici anni fa non aveva mai accettato il provvedimento ritenuto “ingiusto ed immotivato”,
da qui l’avvio da parte del professionista coriglianese di tutta una serie di azioni giudiziarie, che erano comunque approdate nel recente passato in un provvedimento di reintegro nel posto di lavoro, provvedimento quest’ultimo non posto in essere dai vertici dell’Azienda sanitaria, da qui la decisione di Scarcella di adire il Consiglio di Stato assistito dai legali di fiducia Domenico e Mario Rotondo. I giudici amministrativi romani nella sentenza di qualche giorno fa hanno emesso un provvedimento che si può ritenere unico nel suo genere in tutta Italia per ciò che attiene la classe medica, in quanto ha accolto tutte le richieste formulate dal dottore Scarcella attraverso i propri legali. Infatti il Consiglio di Stato nei motivi a sostegno della decisione ha ritenuto di censurare la condotta dell’Asp, poiché il rifiuto di voler riassumere il professionista era ingiustificato e costituiva una palese elusione dell’obbligo di riassunzione. Da qui la decisione, non solo di imporre all’Azienda Sanitaria di riassumere immediatamente il dottore Scarcella, ma anche di corrispondere allo stesso professionista il risarcimento del danno corrispondente alle retribuzioni maturate alla data del licenziamento, fino alla effettiva reintegra, oltre interessi e rivalutazione. Ed a seguito di questa decisione, nei giorni scorsi al dottore Scarcella è giunta la lettera da parte dell’Asp, con la quale il professionista è stato convocato per la firma del contratto di lavoro.
La Redazione