Ricordarti, ora che non sei più di questo mondo, altro non significa che ripercorrere, ricordare, con tanta, tanta nostalgia, gli anni più belli della mia fanciullezza nonché di quella età scolare – iniziata con te alla terza elementare nel Plesso “S. Francesco” e conclusa in Via Ospizio – che non ha ritorno, non conosce paragoni, non si ripeterà.
Era la scuola d’altri tempi, del metodo “Montessori”, che nulla ha da invidiare a quella attuale, del “modernismo”, della “tecnologia”, perché… c’era il maestro… figura sacra, amica, educatrice, latrice di rispetto e, perché no, di venerazione… Maestro, sì, perché in classi numerose e composte da alunni rivenienti dalle più disparate classi sociali, hai impartito, sapientemente, lezioni e dottrina, con alto senso di paternità ma con altrettanto rigore.
Tu non ci insegnasti solo “materie” ma, attraverso attività didattiche – oggi comuni ma ieri inusuali – ci preparavi alla vita. “Il Reattino”, primo giornalino che ebbe in te l’ideatore e il promotore, coinvolse tutti, entusiasmò tutti… Era l’anno dei Decreti Delegati, 1974-1975, che prevedevano la c.d. “scuola partecipata” e, quindi, coinvolti genitori e alunni in organismi eletti democraticamente e tu, di larghe vedute, coinvolgesti, per primi, i tuoi alunni, conscio che quel fenomeno avrebbe contribuito a migliorare la tua scuola. E fu per questo che invitasti in classe il primo presidente del Consiglio di Circolo (o di Istituto), il geom. Arialdo Tarsitano, demandando a noi di intervistarlo… Avevamo appena 8-9 anni!
Ne sono passati di anni – quasi quaranta – ma oggi sembra ieri, quando in ogni occasione, in ogni periodo, trovavi il modo e i temi di inculcare lezioni assurgendo a testimone…
Per questo eri fiero ogni volta che mi incontravi, ci incontravi: perché ritenevi, commosso, che il seme piantato aveva portato frutto!
E ti dilettavi a ricordare episodi, alunni e persone, mai malparlando, mai maldicendo perché . . . sei stato maestro fino alla fine!
Salutarti, pubblicamente, oggi è per me un dovere, fulcro di quel rispetto che hai sempre meritato e meriti.
Esempio sei stato per tutti noi, per i tuoi alunni, oggi validi e seri professionisti o lavoratori onesti e probi. E questo resta e resterà per sempre, nel mentre la nostalgia imperversa e gonfia le gote e tu ti accingi a godere il meritato, eterno riposo.
Franco Oranges
tuo ex alunno delle Elementari