Al sottosegretario Giovanni Dima che ci omaggia della sua attenzione, detto tra noi avremmo preferito che l’avesse rivolta al nostro territorio…anzi…meglio di no, l’ultima volta che lo ha fatto ci hanno chiuso il tribunale, cosa dovremmo rispondere? Potremmo iniziare dicendo che, verbali alla mano, lui, i provvedimenti che mettono a rischio il tribunale di Rossano, li ha votati tutti. Potremmo aggiungere che, all’interno del suo partito, o ex, non è stato nemmeno capace di imporsi in un tardivo salvataggio facendosi beffare dall’onorevole Jole Santelli che, al contrario , è riuscita a salvare il tribunale di Paola, di gran lunga meno importante del nostro.
Potremmo chiedergli quanti uomini della protezione civile sono sbarcati a Corigliano durante i giorni in cui Schiavonea era sott’acqua? Ma la risposta la conosciamo.
Potremmo chiedergli perchè si arrabbia tanto se gli si ricorda che, i suoi attuali rappresentanti in consiglio comunale, hanno a più riprese affermato che loro non erano alleati con Dima e perchè non è mai stato invitato a salire su di un palco durante la campagna elettorale? Ma, francamente, avremmo fatto anche noi la stessa cosa.
Su di una cosa ha ragione però: SEL è un piccolo partito. A Corigliano ha raccolto 883 voti, che comunque rappresentano il miglior risultato per un partito di sinistra dai tempi della candidatura di Lorenzo Fusaro. Non abbiamo una rappresentanza in consiglio comunale perchè, una legge abbastanza ridicola, ci ha obbligato a cedere il seggio al candidato a sindaco della coalizione. Però, a differenza del suo vecchio partito d’origine, l’MSI, che aveva numeri anche inferiori ai nostri, non siamo figli di una cultura ne minoritaria ne populista, tant’è che amministriamo e bene città importanti come Cagliari, Milano, la calabrese Lamezia, più la regione Puglia. Nei giorni in cui al suo collega in Giunta regionale, Demetrio Arena, viene riconfermata l’incandidabilità a causa dello scioglimento del comune di Reggio Calabria per fatti legati alla presenza criminosa nella città, porre la questione dei rapporti tra questa giunta, regionale intendiamo, e la ndrangheta, non ci sembra populismo. Non ci sembra nemmeno populistico chiedere spiegazioni su una vicenda che ha portato il nostro comune allo scioglimento sempre per la stessa fattispecie. Non ci sembra populistico chiedere quale sia la verità politica nei rapporti che intercorrono tra Morelli, potentissimo consigliere regionale del PDL in orbita Opus Dei, ora in galera per associazione mafiosa, e la maggioranza in regione Calabria. Parlare di rapporti tra mafia e politica, nella nostra regione e in Italia più in generale, non è mai populistico. Al contrario è la base per rendere di nuovo agibile la politica italiana avvelenata da chi ne ha diretto i processi negli ultimi 20 anni. E, certamente, chi ha governato non è il partito di chi sta scrivendo.Ed allora, on. Dima, come le abbiamo sempre detto, le spiegazioni le deve dare, ma non a noi; le dovrebbe dare a chi l’ha votata, a chi, inutilmente, ha cercato di difendere comunque il buon nome del suo partito candidando un sindaco che non si vergognasse dell’eredità che lei aveva lasciato a Corigliano. Onorevole Dima risponda ai tanti, ma siamo sicuri che siano solo maldicenze, che ora stanno sbattendo i pugni, anche sui social network, chiedendo i posti di lavoro che avete promesso durante la campagna elettorale. Perchè la vera porcheria è quella di una politica che promette lavoro, promette speranza ai tanti giovani disperati di questa terra e poi l’unico sforzo che si fa è quello di mandarli a chiedere, magari, l’elemosina di 30 giorni all’Ecoross.
Ma alla fine, on. Dima, rimangono solo parole le nostre e, quello che conta, saranno i fatti. Se ha ragione lei riapra il tribunale, faccia ripartire i treni, costruisca un ospedale capace di impedire i viaggi della speranza, fermi i rapporti tra politica e mafia, dia lavoro alle migliaia di giovani senza futuro…Io sarò felice di dire che ho avuto torto e continuare a vivere del mio lavoro senza fare più politica. Lei farebbe altrettanto?
Alberto Laise coordinatore cittadino SEL