La sua vita di taumaturgo fu costellata da innumerevoli episodi di manifestazioni soprannaturali. San Francesco di Paola, Patrono e Protettore della comunità coriglianese, viene puntualmente festeggiato nel mese di aprile.
Un periodo dell’anno che per l’intera cittadinanza è, da sempre, sinonimo di gioia collettiva, rinnovo di devozione, occasione d’incontro.
Molto interessanti, a tal proposito, alcuni aneddoti e curiosità raccontati da Francesco Aronne, raffinato studioso di Mormanno, ma uomo e giornalista cosmopolita per formazione e professione, sulla testata Faronotizie.it.
“Nel 1464 – scrive Aronne – l’episodio che segnerà l’iconografia di San Francesco nei secoli futuri: dopo il rifiuto di un traghettatore di portarlo dall’altro lato dello stretto di Messina per elemosina, attraversa il mare sul suo mantello. In Sicilia opererà altri miracoli, tra i quali la restituzione alla vita di un ragazzo che penzolava da un capestro da tre giorni. Il miracolo del passaggio dello stretto lo consacra Patrono della gente di mare… Le tracce lasciate nel mondo dalla venerazione di quanti si sono messi sotto la protezione del suo mantello sono innumerevoli ed è impensabile citare tutti i luoghi dove ci sia un luogo di culto, una strada, una memoria dedicata a San Francesco di Paola. Voglio qui ricordare solo un episodio, riconducibile ai suoi seguaci, per la sua particolarità: nel 1634 alcuni monaci italiani dell’Ordine di San Francesco da Paola furono ospitati nel monastero di Neudeck, sul fiume Au, dove iniziarono a produrre una birra scura e forte, che secondo le loro intenzioni doveva essere “pane” per sostenersi durante il periodo quaresimale. Ma il risultato raggiunto fu così eccellente che nel 1780 la Corte di Baviera concesse ai monaci di vendere la birra, avviando una vera e propria attività. Nacque così la Paulaner Brauerei. Oggi la più grande birreria di Monaco. La santità cristallina, luminosa e sfolgorante nel sole della sua Charitas, la sua lunga vita, l’incredibile attualità e giovinezza dei suoi esempi e insegnamenti fanno di San Francesco di Paola – spiega Aronne – un faro nella notte, non solo di chi va per mare, ma di tutti coloro che si cimentano con le perigliose acque dell’esistere”.
FABIO PISTOIA