Ormai ci siamo, dopo la convocazione dei comizi elettorali da parte del Prefetto, meno di un mese e anche Corigliano Calabro riavrà la sua nuova Amministrazione comunale. Già tutto questo non è poco visto e considerato ciò che è accaduto nei mesi trascorsi e che non sto qui a ricordare poiché sono cose, queste, balzate all’onore (cioè disonore) delle cronache nazionali.
Ma dopo questi due anni di purgatorio, dopo queste vicende che hanno segnato a vita la città, dopo tante prese di posizioni da parte di movimenti e di singoli cittadini, dopo tante enunciazioni e critiche rivolte a questo o quel partito, a questo o quel consigliere che era parte di quella maggioranza che sosteneva l’ ex amministrazione poi sciolta, cosa, al netto di tutto questo, a fronte di queste vicende, è cambiato veramente, da un punto di vista reale, cioè quello che va oltre l’enunciazione di principio, generalmente sempre condivisibile, in questa Città? A me, da un punto di vista socio-culturale, mi sembra che tutto sia rimasto fermo al passato. Almeno per quanto riguarda i partiti è così. Mentre la gente sembra desiderare una svolta verso la “decenza” democratica, auspica un maggiore senso di responsabilità tra gli attori della politica, dei partiti, che in ogni caso sono la rappresentazione della Democrazia, gli stessi partiti sembrano inermi nel loro cinismo e tendono a ripiegarsi su loro stessi, a chiudersi nelle loro logiche di potere, con diatribe interne, con tecnicismi e tatticismi subdoli, con candidature riproposte, in nome del personalismo, in nome della propria – presunta – virtù, superiorità morale, che si basa su un passato liquefattosi al primo tepore di primavera. Al malessere di questa comunità, che ha radici profonde e vengono da lontano, incancrenite nel tempo e che si presentono in più ambiti e sotto più vesti, e ormai tragicamente visibili anche agli occhi dei bambini, se i partiti rispondono in questo modo, altri soggetti, fuoriusciti dagli stessi partiti in cui non hanno trovato lo spazio per incoronare la propria carriera politica, continuano a fondare pseudo movimenti, associazioni, sodalizi di carattere politico anche se c.d. civici, che parlano di tutto e di più, di liste da riempire, di candidati da proporre, di aspiranti sindaci da presentare come il pseudo nuovo che avanza o come usato sicuro. Entrando nel merito di tutto questo loro argomentare non vediamo una sola discussione, argomentazione, o riflessione seria, vera, ponderata che riguardi la soluzione di un problema, dei tanti, che attanaglia il territorio. Niente di niente di tutto questo. Solo aspirazioni e velleità personali. E quindi canditure e alleanza che si tessono e si sciolgono nelle segrete stanze in nome della conquista del potere. Altro che reazione al disastro, altro che la svolta, altro che il cambiamento. Tutto fermo al palo. Si arrangi chi può. Questa è la tragedia e, al contempo, la vergogna che continua ad affermarsi. Il centrosinistra è da tre mesi che litiga su tutto, con le varie correnti interne che hanno dilaniato quello che doveva essere una loro proposizione, quasi naturale visto gli accadimenti, alla guida della città. E invece hanno finito per scontrarsi uno per uno e l’uno contro tutti. Alla fine hanno azzerato le primarie, hanno smembrato partiti, e finiranno per frazionare il voto di quel bacino in mille proporzioni. Dall’altra parte, cioè il centrodestra, dopo mesi di imbarazzante silenzio che li avvolgeva in un mutismo che esprimeva quel senso di vergogna per ciò che avevano causato con le loro scellerate condotte politiche, alla stregua di quanto avvenuto a livello nazionale, sono riapparsi sulla scena politica sventolando dati numerici che attesterebbero che tutto quello che, di male, è stato fatto alla città, lo scioglimento degli organi amministrativi del Comune, non è dipeso dalle loro sciagurate azioni pseudo-politiche ma dallo spirito santo. Infatti questi signori facenti parte del centrodestra cittadino fino, all’ ultimo giorno utile, sono rimasti seduti sulle proprie poltrone, restando incollati al proprio scranno, alla propria postazione di potere. Qualcuno di loro è stato dichiarato dai tribunali, addirittura come in candidabile per motivi di mafia e tutto questo è nella normalità delle cose. Questa è la vergogna che prende forma in questa città. Lo stesso schieramento di centrodestra non avendo più storia, né arte e né altri tela da tessere in queste ore sta cercando di arruolare, ancora una volta, Giuseppe Geraci per riproporlo, come leggiamo su questo blog, magari dietro fittizi simboli e liste civiche, come candidato sindaco. Qualcuno potrebbe dire che tutto questo è la storia che si ripete, che ha suoi continui cicli storici che si ripropongono. Sarà. Ma a dire il vero nessuno, credo, abbia dimenticato i comizi dove Geraci, Dima e tutti quelli che oggi dovrebbero rappresentare il nuovo che avanza della destra cittadina, o semplicemente l’usato sicuro da riproporre, le loro urla, i loro improperi, i loro attacchi reciproci non lesinando né particolari né offese. Questa è la beffa che si aggiunge al danno. Dove la dignità di uomo, di politico, di persona che crede in ciò che dice e che fa? In questi politici c’è solo la rincorsa al potere. Povero Comune, poveri figli nostri! L’alternativa a tutto questo modo di fare quale può essere, qual è che i cittadini possono fare propria? Il meno peggio si suole dire. E il meno peggio tra i vari candidati sindaci, Geraci, Dima, Torchiaro, Aversente, Leonino, Leonetti, Algieri ( Malavolta Modesto, Campolo), chi sarà? Francamente non lo so. Meditate cittadini e scegliete meditando!!!