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Sono nato a Corigliano Calabro 37 anni fa e mi ritengo tutt’ora un cittadino Coriglianese che ormai vive e lavora fuori Regione per sua scelta e per altre motivazioni. Sin da piccolo ho sempre pensato che il nostro paese abbia davvero tanto da dare, ma purtroppo ci si ritrova spesso punto e a capo per diverse situazioni.
Scrivo perché, circa qualche mese fa sono venuto a conoscenza tramite i miei familiari (precisamente le nonne) che a causa del mal tempo nel centro storico di Corigliano Calabro ci sono stati diversi disagi e disastri. Uno di questi è illustrato nella foto e a pochi passi (nel vero senso della parola) ci abitano persone anziane. Al momento dell’accaduto è stata proclamata l’emergenza di abbandonare le proprie abitazioni per rischio di frana/cedimento del terreno e delle case circostanti. Tra queste persone è presente mia nonna, quasi novantenne, vedova la quale vivendo tristemente la vicenda, ha abbandonato subito la sua unica casa con la promessa da parte del comune che tutto si sarebbe risolto nell’arco di qualche mese. Il tempo passa e nel periodo delle festività Pasquali sono sceso a casa per trascorrere la festività insieme ai miei familiari come da tradizione. In tutto ciò, sono andato a salutare la mia nonna, la quale è rientrata nella sua casa dopo un mese perché le è stato comunicato che l’emergenza era cessata, ma la situazione è ancora la medesima. A malincuore ho avuto il dispiacere di vedere un paese sempre più abbandonato e si vive con la paura che la situazione potrebbe peggiorare da un momento all’altro con un crollo. Allora vi chiedo: se in quella zona o abitazione ci fosse un vostro parente o addirittura ci abitasse una famiglia con dei minorenni come vi comporteste? La soluzione sappiamo bene qual è ed è molto semplice, ma i fatti ancora oggi sono questi. La mia ovviamente non vuole essere assolutamente una critica ma semplicemente una riflessione di coscienza costruttiva per far sì che il nostro paese e non solo possa sempre trovare una soluzione tempestiva per migliorare e offrire un quieto vivere.