Una vicenda giudiziaria tuttora in corso, un immobile sottoposto a sequestro, una situazione d’oltraggio al decoro urbano, nonché d’emergenza igienico-sanitaria e di scarsa sicurezza.
Ci riferiamo a quanto accade, ormai da diversi mesi, nel cuore del lungomare di Schiavonea, nei locali che, per decenni, hanno ospitato il lido “Nettuno”.
Nulla a che fare con spinte xenofobe o atteggiamenti d’intolleranza nei confronti di cittadini stranieri, tutt’altro. La problematica in oggetto, difatti, interessa non solo questa importante ‘porzione’ della spiaggia della località marinara e turistica per eccellenza del comprensorio sibarita e non riguarda solo la popolazione autoctona, bensì è inerente anche le assurde condizioni di vivibilità di queste persone che, ormai a decine, occupano stabilmente, a mo’ di bivacco diurno e notturno, i locali dell’immobile in questione.
Una situazione inaccettabile e più volte segnalata, ma ad oggi tuttora irrisolta. Si rende ormai improcrastinabile l’intervento dell’Amministrazione Comunale, poiché la custodia è attualmente di competenza dell’ente locale. Si è così passati da una fase dell’immobile ‘sotto controllo’, allorquando la custodia era affidata ai titolari del lido, alle condizioni odierne di caos, proprio mentre la stessa è divenuta frattanto d’appannaggio del Comune.
Può consumarsi tutto ciò nell’indifferenza generale, arrecando danno non solo all’immagine della città ma, ancor prima, ad un edificio, alla spiaggia, alla cittadinanza e ai villeggianti? Cosa aspetta il Comune ad intervenire per porre fine a questo scempio nel cuore della località turistica di Schiavonea, anche per rispetto della sua storia e delle sue peculiarità?
FABIO PISTOIA